venerdì 29 novembre 2024

Quanto è sostenibile il vostro Natale?

Abbiamo chiesto alla nostra community di ACmakers di rispondere a una serie di domande sulle loro abitudini durante le feste per capire quanto sono attenti alla sostenibilità. I risultati? Ci hanno davvero sorpresi (in senso positivo)!

AltroNatale
di Lorenza Resuli
mani e pacchetto

A Natale finalmente stiamo diventando un po’ più buoni anche con l’ambiente. La lieta novella arriva, a sorpresa, dall’indagine che ha coinvolto i nostri ACmakers, la community di fan e sostenitori che partecipa ai test e alle inchieste, chiamati a rispondere a un dettagliato questionario sulle loro abitudini più o meno green durante le feste. Le 1.001 risposte ricevute non hanno valore statistico, ma permettono di farsi un’idea sul livello di attenzione in fatto di sostenibilità in uno dei periodi dell’anno più “insostenibili” per il Pianeta.

A Natale tutti consumiamo di più (energia), sprechiamo di più (cibo), produciamo più rifiuti (carta, cartone, plastica). In una parola: inquiniamo di più. A livello globale, aumentano le emissioni di CO2, complici anche (ma non solo) le città illuminate a festa. A dicembre la bolletta dell’energia elettrica sale per i consumi più elevati. Tra le mura domestiche, cresce lo spreco alimentare, mentre fuori dalle case, l’intensificarsi degli spostamenti delle persone e delle merci natalizie su mezzi a motore (auto, furgoni, Tir…) fa impennare le emissioni inquinanti, peggiorando la qualità dell’aria. E crescono anche i rifiuti di imballaggio legati ai regali.

Gli addobbi: il bianco Natale si tinge di verde

La prima buona notizia è che la stragrande maggioranza degli intervistati, ben 9 su 10, utilizza da anni lo stesso albero sintetico, una scelta sostenibile se viene riutilizzano almeno per 5 anni e ancora più sostenibile se è in plastica riciclata. La seconda buona notizia è che oltre un terzo dei rispondenti ogni anno tira fuori dall’armadio i vecchi addobbi, in metà dei casi limitandosi a integrarli con qualcosa di nuovo.

Semaforo verde anche sul fronte delle luci e delle luminarieSolo 1 intervistato su 10 le tiene accese il più a lungo possibile (da novembre a febbraio), mentre la metà del campione si limita ad accenderle dal 1° di dicembre all’Epifania. Ma, ancora più importante, 8 intervistati su 10 utilizzano esclusivamente luci LED a basso consumo, che pesano meno sulla bolletta. Molti, poi, prestano una grande attenzione a quando tenerle accese: “Solo di sera se sono in casa, se esco le spengo” “Solo se ci sono bambini o ospiti, quando fa buio“, “Sono luci smart programmate per accendersi due ore solo se c’è qualcuno in casa”.

I regali: luci e ombre dello shopping natalizio

Quasi nessuno rinuncia ad acquistare un pensiero per i parenti, gli amici e/o i colleghi. E molti si organizzano per tempo. Che cosa regalano prevalentemente i nostri ACmakers? I doni più gettonati sono i libri, seguiti da “cibo, vino e liquori” e, in terza posizione, vestiti e accessori (come sciarpe, guanti e cravatte). Ma la maggior parte degli intervistati preferisce optare per qualcosa di nuovo: 7 rispondenti su 10, infatti, non contemplano la possibilità di acquistare un regalo usato, rigenerato o second hand e solo 2 su 10 pensano al vintage. Eppure regalare un vestito, un gioiello o un oggetto di seconda mano, acquistato in uno dei tanti mercatini dell’usato fisici o virtuali, è una scelta sostenibile e promuove l’economia circolare.

Dove si fa lo shopping natalizio? Principalmente online. Ma la metà degli intervistati sceglie anche i centri commerciali e gli outlet, spesso lontani da casa, con la conseguenza che ben 6 su 10 utilizza l’auto per acquistare i regali. Non è un caso che, durante le feste, il traffico cittadino peggiori insieme alla qualità dell’aria.

Le cose vanno meglio sul fronte pacchetti. Il regalo viene incartato soprattutto a casa, dopo aver acquistato carta e sacchetti di tutti i tipi, ma ben 6 intervistati su 10 utilizzano materiali di recupero, stoffa o carta certificata FSC e PEFC.

Il pranzo di Natale: la sostenibilità è servita

Si butta via cibo buono tutto l’anno, ma a Natale lo spreco alimentare rischia di lievitare. Secondo una recente indagine di Too Good To Go, durante le feste 6 italiani su 10 confessano di acquistare più cibo del necessario e il 37% ammette di buttarne via un quarto. I nostri ACmakers, invece, mostrano una sensibilità antispreco superiore alla media. Che il pranzo sia ospitato a casa propria, da parenti o da amici (solo una minoranza opta per il ristorante), dopo la spesa - fatta prevalentemente al supermercato - si prepara un menù tradizionale o con poche varianti. Poco meno della metà degli intervistati presta attenzione a limitare le porzioni per evitare gli sprechi, mentre l’altra metà cucina in abbondanza, ma tra questi la stragrande maggioranza poi congela gli avanzi per riutilizzarli nei giorni successivi, anche perché spesso a restare intonsi sono i cibi più pregiati e costosi (i secondi), oltre ai dolci. 

Ricordiamo che, in chiave antispreco, sarebbe meglio fare la spesa di Natale dopo aver fatto una dettagliata lista degli invitati proprio per calcolare le giuste quantità di cibo da acquistare e avanzare il meno possibile.

Meglio, poi, preferire i piccoli negozi di quartiere raggiungibili a piedi, dove è possibile scegliere cibo sfuso.

E veniamo alla tavola delle feste. Fortunatamente ben pochi intervistati utilizzano stoviglie usa-e-getta, che andrebbero a ingrossare la mole di rifiuti. 7 intervistati su 10, infatti, dichiarano di utilizzare stoviglie da lavare.

Gli spostamenti e i viaggi: l’auto vince ancora

Oltre a essere meno spreconi in cucina, i nostri intervistati si discostano dalla media anche per quanto riguarda gli spostamenti. Sotto le feste, nonostante il traffico cittadino si intensifichi, più della metà sostiene di non cambiare più di tanto le proprie abitudini, mentre gli altri si dividono tra chi viaggia di più e chi, al contrario, ne approfitta per mettere il freno a mano.

Per quanto riguarda gli spostamenti in città vale la pena ricordare che per ogni chilometro percorso in bici invece che in auto si stima un risparmio di circa 94 grammi di CO2. Sembra poco, ma moltiplicandolo per i tragitti medi e per il numero di persone, si intuisce facilmente che convertendosi a un mezzo più sostenibile si potrebbe risparmiare l’emissione di tonnellate di gas climalteranti e di altri inquinanti.

Chi si sposta più del solito, lo fa per raggiungere la famiglia e gli amici in primis, oppure per acquistare i regali, fare la spesa al supermercato o trascorrere qualche giorno di vacanza. A proposito di vacanze: circa un terzo dei rispondenti pensa di sfruttare le ferie per programmare un viaggio o un soggiorno fuoriporta (in testa alle preferenze, la visita a una città italiana o la settimana bianca). Una meta, però, che verrà raggiunta da oltre la metà dei viaggiatori in auto.

Tirando le somme…

Domandona finale ai nostri ACmakers: “Pensi che molte delle abitudini durante il periodo natalizio possano influire sull’ambiente?”. Ben 8 intervistati su 10 hanno risposto di essere consapevoli che le abitudini tipiche delle feste hanno un impatto sull’ambiente e un quarto è già passato all’azione, adottando sempre tutte le misure del caso per limitarlo.

 

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