Premessa. Quello che sto per scrivere mi potrebbe attirare la critica di essere di parte. Sì, sono di parte. Ma la buona causa che mi muove mi varrà la vostra comprensione.
Seconda premessa. Il soggetto protagonista di questa storia è una associazione (si chiama associazione Kolbe) che da più di trent’anni assiste persone con disabilità, ospitandone alcune in tre comunità residenziali nella zona est di Milano. Persone che, per un motivo o per l’altro, non hanno (o non hanno più) qualcuno che possa badare loro per tutte le necessità quotidiane.
Fra le varie attività che l’associazione organizza, le vacanze (estive o durante le feste di Natale) occupano un posto rilevante. Per me sono un appuntamento irrinunciabile, cerco sempre di ritagliarmi qualche giorno nel mio piano ferie.
Il motivo per cui ne parlo qui è molto semplice: in epoca di overtourism, di luoghi di villeggiatura affollati e di caro ombrellone, esperienze come questa (e più in generale le vacanze solidali) sono un esempio perfetto di AltroViaggiare.
Perché ve lo consiglio? Perché si sta bene. E si fa stare bene.
Basterebbe questo, ma se vogliamo entrare un po’ più nel dettaglio, ecco 5 buoni motivi per scegliere di fare vacanze di volontariato.
- Prendersi cura è bellissimo. Perché dove ci sono fragilità c’è bisogno di qualcuno (più fortunato, non dobbiamo mai dimenticarlo) che non si volti dall’altra parte.
- Esperienze di questo tipo ti fanno mettere ordine ai pensieri, alle priorità, ti insegnano a dare il giusto peso a quello che ti accade quotidianamente. È una terapia (gratis) che non ha pari e ti dà grande energia.
- Quelli che io chiamo “amici speciali” sono mondi unici, spontanei, senza filtri e sovrastrutture. Ognuno diverso e particolare. Ricevi molto di più di quello che credi di dare.
- I legami che si creano con gli altri volontari sono fortissimi. E rimangono nel tempo.
- Ci si diverte molto. Non si pensi che queste esperienze siano fatica e cilicio. Sono impegnative, certo, ma i momenti di allegria, risate e leggerezza superano ampiamente la stanchezza.
Insomma: per chi è stufo di spiagge affollate, caos e code infinite, un AltroViaggiare è possibile. Basta volerlo.