giovedì 08 febbraio 2024

Il glossario di Altroviaggiare

Turismo “sostenibile” e turismo “responsabile” sono sinonimi? Che cosa significa esattamente “overtourism”, la parola più di tendenza nel 2018 che ha appena fatto il suo ingresso nel tempio linguistico della Treccani e che, alle soglie dell’estate, torna alla ribalta? Tra vecchie definizioni che nel tempo hanno acquistato un nuovo significato, neologismi di stampo anglosassone e la naturale evoluzione subita dal lessico dei viaggi, esploriamo insieme il vocabolario del turismo.

Altroviaggiare
di Lorenza Resuli
due persone che fanno trekking

A

AIRBNB piattaforma online, creata nel 2008 da due designer americani, che consente ai proprietari di uno spazio (una camera, una casa o un intero palazzo) di affittarlo ai turisti anche per brevissimi periodi di tempo. Oggi sul portale sono disponibili migliaia di alloggi in oltre 200 Paesi del mondo, con numeri in continua crescita. Il mercato non regolamentato degli affitti brevi per turisti è indicato da molti studiosi come uno dei principali responsabili del fenomeno della “turistificazione”: in breve, nei quartieri dove si diffonde aumenta il costo della vita con conseguente allontanamento degli abitanti originari, omologazione e perdita di identità delle città, spopolamento, speculazione immobiliare, cementificazione.

AGENDA 2030 il piano di 17 obiettivi di sostenibilità sviluppato dall’Onu, che indica il turismo sostenibile come uno dei mezzi prioritari per raggiungerli accelerando la transizione green, adottando modelli di produzione e consumo virtuosi, ma anche promuovendo la crescita economica delle comunità locali.

AGENDA 21 documento di intenti e obiettivi programmatici su ambiente, economia e società sottoscritto da oltre 170 Paesi di tutto il mondo durante la Conferenza di Rio del giugno 1992 per raggiungere lo sviluppo sostenibile “da qui al XXI secolo” (da cui il nome). Dopo Rio, affinché l'Europa risponda positivamente alla sfida dello sviluppo sostenibile, nel 1994 viene organizzata la Conferenza di Aalborg, che inaugura la Campagna europea città sostenibili.

B

BLEISURE TRAVEL neologismo anglosassone che unisce “business” e “leisure” per indicare i viaggi di lavoro che prevedono anche momenti di svago e tempo libero. 

C

CARBON OFFSETTING è la compensazione delle emissioni, cioè  un’attività che permette di bilanciare il proprio impatto sul riscaldamento globale finanziando azioni in grado di evitare, ridurre o rimuovere le emissioni di gas serra in atmosfera. Il carbon offsetting è parte fondamentale della soluzione al climate change. Supportando progetti certificati, si “cattura” una determinata quantità di gas serra emessa con le proprie attività, diminuendo il proprio impatto sull'ambiente. 

CARTA DI LANZAROTE la prima Carta per un Turismo sostenibile, elaborata nel corso della Conferenza che si è svolta a Lanzarote, nelle Isole Canarie, nell’aprile del 1995. La carta parte dal riconoscimento che “il turismo è un fenomeno ambivalente poiché può potenzialmente contribuire al raggiungimento di obiettivi socio-economici e culturali ma può, allo stesso tempo, essere causa del degrado ambientale e della perdita di identità locali”. Per questa ragione “deve essere affrontato con un approccio globale”. Il primo obiettivo della Carta stabilisce che “lo sviluppo del turismo deve essere basato sul criterio della sostenibilità”, cioè che debba essere ecologicamente sostenibile nel lungo periodo, economicamente conveniente, eticamente e socialmente equo nei riguardi delle comunità locali.

CARTA EUROPEA DEL TURISMO SOSTENIBILE NELLE AREE PROTETTE (CETS) nata su iniziativa della Federazione EUROPARC (l’organizzazione ombrello delle aree protette d’Europa), riflette le priorità globali ed europee definite nelle raccomandazioni dell’Agenda 21 e nel Sesto Programma di Azione Ambientale e Strategia per lo Sviluppo Sostenibile dell’Unione europea. Obiettivi: aumentare la conoscenza e il sostegno alle aree protette europee quali elementi fondamentali del nostro patrimonio, da salvaguardare e tutelare per le generazioni presenti e future; migliorare lo sviluppo sostenibile e la gestione di un turismo che tenga conto delle necessità dell’ambiente, della comunità, delle imprese locali e dei visitatori.

CODICE MONDIALE DI ETICA DEL TURISMO adottato nel 2001 dalla XIII Assemblea dell’Organizzazione Mondiale del Turismo delle Nazioni Unite (UNWTO), afferma la convinzione che “il turismo rappresenta una forza vitale al servizio della pace e un fattore di amicizia e comprensione tra i popoli del mondo” e delinea i principi guida di sviluppo del settore per i diversi attori con l’obiettivo di: ridurre l’impatto negativo sull’ambiente e sul patrimonio culturale, incrementare i benefici che il turismo genera nel promuovere lo sviluppo sostenibile, alleviare la povertà e favorire la comprensione tra le nazioni. Infine sottolinea la necessità di promuovere un turismo responsabile e sostenibile, cioè che possa portare benefici per ogni settore della società.

COOLCATIONING neologismo inglese che nasce dalla fusione delle parole “cool” (fresco) e “vacationing” (vacanze) e che indica la tendenza a scegliere per le proprie vacanze destinazioni o periodi dai climi più miti e freschi, per sfuggire alle ondate di caldo estivo sempre più frequenti e lunghe.

D

DICHIARAZIONE DI CAPE TOWN stilata nel 2002, chiede ai governi e a tutte le parti sociali un impegno preciso a elaborare precise linee guida relative al turismo responsabile, ovvero che: minimizzi gli impatti negativi dal punto di vista ambientale, culturale, sociale ed economico; generi benefici economici e migliori il benessere delle comunità locali, coinvolgendole nelle decisioni; contribuisca alla tutela dell’eredità naturale e culturale, nonché al mantenimento della diversità; fornisca migliori esperienze ai turisti attraverso un rapporto più coinvolgente con la comunità ospitante e la comprensione della cultura locale; faciliti la mobilità delle persone disabili; favorisca il rispetto reciproco tra turisti e locali. 

DIGITAL DETOX letteralmente “disintossicazione digitale”, definizione spesso associata a vacanze in luoghi remoti, immersi in contesti naturali, dove non c’è connessione e dove è possibile staccare davvero la spina senza cadere nella tentazione di controllare continuamente lo smartphone e il pc.  

E

ECOLABEL EUROPEO certificazione volontaria dell’Unione europea. È un marchio di qualità che, nel settore turistico, assicura il rispetto di una serie di standard legati al contenimento dell’inquinamento, alla corretta gestione dei rifiuti, alla tutela della biodiversità, alla riduzione del consumo di risorse naturali, alla salvaguardia dell’ambiente nel suo complesso.   

ECOTURISMO turismo sostenibile praticato in aree naturali. Non basta fare una vacanza a contatto con la natura per fare ecoturismo, che prevede un approccio rispettoso verso l’ambiente e l’adozione di una serie di comportamenti per ridurre al minimo l’impatto ambientale. In atre parole, è una componente fondamentale del turismo sostenibile.  Secondo TIES (The International Ecotourism Society), coloro che attuano, partecipano e sono impegnati in attività di ecoturismo dovrebbero adottare i seguenti principi: ridurre al minimo gli impatti fisici, sociali, comportamentali e psicologici; promuovere la consapevolezza e il rispetto ambientale e culturale; assicurare esperienze positive sia per i visitatori sia per gli host; generare benefici economici anche per le popolazioni locali; offrire esperienze interpretative memorabili ai visitatori che aiutano ad aumentare la sensibilità per i contesti politici, ambientali e sociali dei Paesi ospitanti; progettare, costruire e gestire strutture a basso impatto; riconoscere i diritti e le credenze religiose delle popolazioni indigene; lavorare in collaborazione con loro per creare empowerment.

ETIS sistema europeo di indicatori per il turismo sostenibile introdotto dalla Comunità europea nel 2013. Obiettivo: aiutare le destinazioni turistiche a monitorare e a misurare le loro prestazioni in materia di turismo sostenibile, sfruttando un approccio comune comparabile. L’ETIS costituisce uno strumento di gestione volontaria. I suoi risultati di monitoraggio si basano su un’auto-valutazione, su osservazioni, sulla raccolta di dati e sull’analisi da parte delle stesse destinazioni. L’ETIS non imposta valori minimi da raggiungere e non fornisce alcuna certificazione. Individuando una serie di indicatori principali, però, offre alle destinazioni le informazioni di base di cui hanno bisogno per monitorare la sostenibilità e gestire l’attività turistica in modo più efficace.

G

GENTRIFICAZIONE termine mutuato dall’inglese “gentrification” e coniato intorno agli Anni ’60 per definire i processi di trasformazione urbana subiti da Londra, oggi identifica il  processo attraverso cui una città viene via via spogliata del suo aspetto originale per ospitare l'ingente afflusso turistico. È riconoscibile sempre più nei quartieri delle grandi città o nei centri storici, dove un numero crescente di abitazioni sono adibite a uso esclusivo dei visitatori (i nuovi “gentrifiers”).

H

HOLIDAY WORKING termine inglese che indica la tendenza sempre più diffusa a lavorare da remoto in una località scelta come meta delle vacanze. Il viaggio durante il quale viene svolta anche un’attività lavorativa, in pratica, non ha motivazioni professionali, ma personali (piacere, relax, visita a parenti/amici, ecc).

HOME-SHARING alternativa low cost all’hotel e all’affitto breve, ovvero la pratica di condividere la propria casa con ospiti e turisti che vogliono soggiornare in una località per brevi periodi. 

HOST termine inglese che ha vari significati, ma che oggi in ambio turistico viene utilizzato soprattutto per definire gli operatori degli affitti brevi di piattaforme come Airbnb.

L

LEISURE TRAVEL letteralmente “viaggi nel tempo libero”, ovvero i viaggi di piacere che hanno il solo scopo di svagarsi. 

O

OVERCROWDING “sovraffollamento turistico”, sinonimo di overtourism. 

OVERTOURISM “sovraffollamento turistico” in alcune città e località famose soprattutto in alcuni periodi dell’anno che provoca danni all’ambiente e disagi ai residenti. L’Organizzazione mondiale del turismo lo definisce "impatto del turismo su una destinazione, o parti di essa, che influenza in modo negativo la qualità della vita percepita dai residenti e l’esperienza dei visitatori”, mentre per il Parlamento europeo, è la situazione che si verifica quando l’impatto del turismo - in un certo momento e in una data località - eccede la soglia della capacità fisica, ecologica, sociale, economica, psicologica e/o politica. In parole semplici, è il turismo “insostenibile”, tossico. Non è sinonimo di turismo di massa. 

R

REVENGE TOURISM letteralmente “turismo di vendetta” rappresenta, in realtà, più un “turismo di riscatto”. Il neologismo, intatti, è nato con il boom dei viaggi successivo al periodo pandemico, quando le persone sono tornate a viaggiare anche più di prima quasi per “vendicarsi” del tempo perduto durante i mesi del lockdown.

RIDE-SHARING condivisione di passaggi in auto. Attraverso una piattaforma online mette in contatto chi ha bisogno di un passaggio (domanda) con chi ha posti liberi in auto (offerta), permettendo di condividere le spese di viaggio. 

S

SHOPPING TOURISM vacanze all’insegna dello shopping in località ricche di negozi e location iconiche, come via Montenapoleone a Milano. Spesso accessibile alla fascia più benestante della popolazione, può contribuire a fenomeni come la gentrificazione, il consumismo, l’inquinamento e lo sfruttamento dei lavoratori.

SLEEP TOURISM letteralmente  “turismo del sonno”, nuova tendenza che mette il buon riposo e dormire tanto in testa alle attività da fare in vacanza, ancora prima delle attività ricreative ed escursionistiche, per recuperare l’equilibrio psicofisico e spezzare  i ritmi frenetici quotidiani. Seguendo il trend, alcune strutture hanno già iniziato a proporre pacchetti “sleep well” ad hoc.

SLOW TOURISM letteralmente “turismo lento”, secondo Legambiente è un nuovo modo di viaggiare che nasce in risposta alla frenesia che caratterizza la quotidianità e che impedisce di fermarsi per ammirare le bellezze che ci circondano. È una nuova filosofia che accompagna il turista attraverso un viaggio alla scoperta di luoghi nascosti, culture diverse e prodotti locali, nel pieno rispetto dell’ambiente, procedendo con calma e lentamente per cogliere ogni particolare, assaporando fino in fondo l’esperienza di viaggio.

T

TURISMO COMUNITARIO (O DI COMUNITÀ): declinazione del turismo sostenibile e responsabile, coinvolge e rende protagoniste le comunità locali nella pianificazione, nella gestione e nel controllo delle attività turistiche sul territorio (dalle strutture ricettive al patrimonio naturalistico). Il suo obiettivo prioritario è promuovere il benessere della popolazione locale anche attraverso una redistribuzione più equa dei profitti che derivano dal turismo. Inoltre propone un modello virtuoso dal punto di vista ambientale, sociale e culturale, perché le sue proposte di viaggio rispettano pienamente la natura, le tradizioni e le strutture sociali della comunità ospitante, cercando di minimizzare gli impatti negativi dell’accoglienza e dell’ospitalità sul territorio.

TURISMO CULTURALE una tipologia di turismo generata dalla volontà di conoscere le risorse culturali (monumenti, aree archeologiche, centri storici, ecc.) che caratterizzano un luogo diverso da quello in cui si risiede. In un’accezione più ampia, può comprendere varie tipologie di esperienze: dalle visite a monumenti e siti archeologici alla partecipazione a festival, concerti, mostre o eventi culturali di vario genere; dai viaggi di studio ai pellegrinaggi religiosi, alla partecipazione a manifestazioni legate all’enogastronomia e all’artigianato.

TURISMO EMOZIONALE tipo di viaggio che dà più valore all’esperienza in sé e alle emozioni che suscita piuttosto che alle attività tipiche di chi fa turismo. I visitatori non si limitano a “guardare” i luoghi e a visitarli, ma cercano di viverli in modo profondo, cercando una connessione con essi. 

TURISMO ENOGASTRONOMICO non si limita più al solo acquisto di prodotti agroalimentari e vitivinicoli DOP e IGP e alla degustazione di ricette/piatti tradizionali. Come sottolinea il dettagliatissimo “Rapporto  turismo enogastronomico e sostenibilità” del 2023, promosso dall’Associazione italiana turismo enogastronomico, oggi questo tipo di turismo si esprime attraverso una pluralità di prodotti, servizi ed esperienze in cui il coinvolgimento dei sensi è qualificante e permette di fruire del patrimonio culturale del luogo in modo attivo, immergendosi nella vita e nelle tradizioni della comunità locale. Il recarsi in ristoranti gourmet e/o storici, il visitare luoghi di produzione, i mercati agroalimentari, i musei del gusto e/o le botteghe artigiane, il partecipare a eventi e festival così come a tour tematici e/o corsi di cucina sono solo alcuni degli esempi più noti attraverso cui l’enogastronomia si manifesta nel turismo e diventa attrazione.

TURISMO ESPERENZIALE vacanza che implica il coinvolgimento e la partecipazione diretta alle attività culturali e tradizionali tipiche della località visitata, che arricchiscono sotto tutti i punti di vista. Il turismo enogastronomico, per esempio, può essere considerato un tipo di turismo esperenziale. 

TURISMO NATURALISTICO si riferisce a vacanze e soggiorni a contatto con la natura, ma non è sinonimo di ecoturismo, perché non implica automaticamente l’adozione delle misure e di tutte le accortezze per tutelare l’ambiente e la biodiversità. 

TURISMO DI PROSSIMITÀ un tipo di vacanza che prevede spostamenti brevi e mete vicine al luogo in cui si abita, spesso meno affollate, ma non meno suggestive: parchi, aree protette, borghi medioevali, agriturismi…

TURISMO PARTECIPATIVO turismo che coinvolge la popolazione ospitante al rilancio del proprio territorio e fondato sulla valorizzazione delle relazioni sociali, sull’interazione cioè tra visitatori e residenti. 

TURISMO RESPONSABILE secondo l’Associazione italiana turismo responsabile (AITR) è “il turismo attuato secondo principi di giustizia sociale ed economica e nel pieno rispetto dell’ambiente e delle culture. Riconosce la centralità della comunità locale ospitante e il suo diritto a essere protagonista nello sviluppo turistico sostenibile e socialmente responsabile del proprio territorio. Opera favorendo la positiva interazione tra industria del turismo, comunità locali e viaggiatori". Rispetto al passato, quando il turismo responsabile era riferito quasi esclusivamente all’aspetto sociale ed etico, oggi ha allargato il suo significato, sovrapponendosi a quello di “turismo sostenibile”. Per il Global Sustainable Tourism Council (GSTC), la differenza tra queste definizioni è legata alla prospettiva: con turismo sostenibile ci si riferisce alle determinate pratiche messe in atto dall’industria del turismo, mentre “responsabile” è il comportamento del turista che aspira a viaggiare secondo i principi del turismo sostenibile. Per Responsible Travel, infine, il turismo responsabile incorpora l’ecoturismo, i viaggi etici, il turismo di comunità, quello consapevole e quello equo-solidale. 

TURISMO SOSTENIBILE un tempo si definiva sostenibile il turismo più attento all’impatto ambientale, quindi all’inquinamento e al degrado dell’habitat. Oggi ha acquisito un significato più ampio, diventando quasi sinonimo di turismo responsabile. Secondo l’Organizzazione Mondiale del Turismo delle Nazioni Unite (UNWTO), infatti, è sostenibile “il turismo che tiene pienamente conto delle sue attuali e future implicazioni economiche, sociali e ambientali, rispondendo alle esigenze dei visitatori, dell'industria, dell’ambiente e delle comunità locali”. Come il turismo responsabile, dunque, anche il turismo sostenibile comprende tre sfere: ambientale (impiego delle risorse, tutela della biodiversità, riduzione dell’impatto ambientale, tutela del paesaggio), socio-culturale (miglioramento dei rapporti tra turisti e comunità locale, partecipazione dei residenti ai processi decisionali, rispetto e valorizzazione del patrimonio locale, accessibilità), economica (equa redistribuzione del reddito turistico per la comunità locale, controllo dell’aumento dei prezzi nelle località turistiche, utilizzo delle risorse locali).

TURISMOFOBIA neologismo di origine spagnola coniato nel 2017, entrato nella Treccani nel 2018 per definire l’ostilità, l’avversione o l’intolleranza nei confronti dei turisti e del turismo di massa. Viene anche definita “Sindrome di Venezia”, la capitale dell’overtourism. Si sviluppa spesso come reazione ai fenomeni di gentrificazione, sfruttamento, inquinamento, turistificazione derivanti dal turismo di massa incontrollato.

TOURISM LEAKAGE fenomeno che si verifica quando il denaro generato dai turisti bypassa l'economia locale e torna nei Paesi di provenienza dei visitatori o finisce in un altro Paese. Un problema che riguarda soprattutto i Paesi in via di Sviluppo, dove la maggior parte dei soldi spesi dai turisti non entra nell’economia locale.

TURISTIFICAZIONE termine che comprende una serie di pratiche che portano a un processo di gentrificazione delle città, di omologazione degli spazi, di depauperamento delle risorse naturali e sociali di un territorio. Tra gli effetti collaterali che il turismo di massa può produrre sull’ambiente e sugli spazi urbani c’è l’inquinamento e il consumo di suolo attraverso l’edificazione di opere inutili e infrastrutture sempre più imponenti, lo sfollamento di residenti e attività commerciali, lo spopolamento e la desertificazione dei centri storici, l’aumento delle disuguaglianze socio-economiche e spaziali, l’alterazione del mercato immobiliare. 

U

UNDERTOURISM neologismo di origine anglosassone che, in opposizione all’“overtourism”, indica la tendenza a preferire per le proprie vacanze località meno note, poco affollate, spesso di prossimità, quindi raggiungibili senza aereo. È un turismo lento, consapevole, rispettoso dell’ambiente e delle comunità locali. 

UNWTO acronimo di World Tourism Organization, l’agenzia dell’ONU che si occupa di coordinare le politiche del turismo e di promuovere lo sviluppo del turismo responsabile e sostenibile. 

V

VERTICE DI RIO DE JANEIRO chiamata e conosciuta semplicemente come Conferenza di Rio o Summit della Terra, è la Conferenza delle Nazioni Unite su Ambiente e Sviluppo (UNCED, United Nations Conference on Environment and Development) svoltasi a giugno del 1992, durante la quale è stata sottoscritta l’Agenda 21, documento programmatico su ambiente, economia e società.

VERTICE DI JOHANNESBURG summit mondiale sullo sviluppo sostenibile del 2002 organizzato dalla Nazioni Unite per fare il punto della situazione a 10 anni di distanza dalla Conferenza di Rio. Tanto è vero che il vertice viene anche definito “Rio+10”.  Uno dei risultati più importanti del vertice è stata l'adozione di un piano d’azione, sottoscritto da tutti gli Stati presenti, nel quale sono stati individuati i temi chiave per il decennio successivo. 

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