lunedì 08 luglio 2024

Turismo di massa? No grazie! 10 dritte anti-overtourism

Un antidoto all’overtourism, il turismo di massa dall’impatto negativo sia sulle località colpite sia sugli stessi viaggiatori? È il suo contraltare virtuoso: l’undertourism, che privilegia mete più vicine e raggiungibili anche senza aereo, poco conosciute e dunque meno affollate (ma altrettanto affascinanti), spesso visitabili con mezzi alternativi all’auto, a piedi e in bicicletta. Un turismo “slow”, opposto alla frenesia dei viaggi mordi-e-fuggi, che unisce svago e relax, cultura e natura. Ecco qualche dritta per i vacanzieri dell’ultima ora o per trascorrere un weekend lungo di qualità e… sostenibilità. 

Altroviaggiare
di Lorenza Resuli
donna in barca a vela

Estate 2024, stessa spiaggia, stesso di mare… di folla, nelle destinazioni da bollino rosso: Parigi, Barcellona, Venezia, Tenerife, Baleari, Thailandia, Capo Verde. Con il rischio (tutt’altro che remoto) di trascorrere una vacanza all’insegna dello stress e dell’attesa, tra code e malumori. Effetti collaterali dell’overtourism, problema vecchio che il nuovo turismo post pandemico – in crescita esponenziale, complici la tecnologia digitale e il low cost – ha fatto (ri)esplodere in varie zone del mondo, Italia compresa.

Ticket d’ingresso, tetto ai posti letto per i turisti, regolamentazione degli affitti brevi, numero chiuso nei periodi caldi sono solo alcune delle soluzioni “politiche” ventilate o messe in campo per arginare il fenomeno. Ma che cosa può fare il singolo turista, nel suo piccolo? Sicuramente viaggiare in modo responsabile a prescindere dalla meta prescelta. O fare qualcosa di più: “impegnarsi a cambiare” prospettiva di viaggio e andare davvero controcorrente. Perché fare migliaia di chilometri in aereo quando nel proprio Paese o addirittura vicino a casa si possono scoprire ed esplorare luoghi meravigliosi dal punto di vista culturale e/o naturalistico? Perché non rallentare i ritmi invece di affannarsi a “vedere” il più possibile? Perché non sperimentare una formula di vacanza inedita, a bordo di un treno storico o pedalando tra panorami mozzafiato? I modi di viaggiare più sostenibile (ma non meno appagante) sono tanti e tutti contribuiscono a contrastare l’overtourism.

Ecco 10 idee per un weekend fuoriporta o per sua maestà  “la” vacanza.   

1. Viaggiando sulla due ruote

Il mezzo di trasporto meno inquinante in assoluto (insieme alle gambe!) può diventare il protagonista assoluto di vacanze salutari e rilassanti all’insegna del turismo lento, che permette di apprezzare fino in fondo tutte le bellezze che si incontrano lungo l’itinerario prescelto.

Ce n’è davvero per tutti i gusti e le “capacità” fisiche: dai tour in bicicletta dedicati alle  famiglie a quelli più impegnativi destinati ai cicloturisti più navigati, dai tragitti brevi a quelli “a tappe” (in Italia e in Europa), dagli itinerari immersi nella natura a quelli che permettono di visitare borghi e città di particolare interesse culturale.  Sul sito di BikeItalia, per esempio, si possono trovare tante proposte di viaggi e itinerari sulla due ruote, mentre oltrepassando i confini nazionali alla volta dell’Europa, vale la pena visitare il sito di EuroVelo, the European cycle route network.

2. Alla scoperta dei borghi nascosti

È stata Peccioli, perla incastonata in provincia di Pisa, a conquistare il titolo di Borgo dei Borghi 2024, il programma Rai che da 11 anni conduce alla scoperta delle meraviglie nascoste a Nord a Sud Italia. Alla sfida hanno partecipato 20 località di altrettante Regioni, selezionate per la loro bellezza, architettura e anche qualità  della vita. Il Belpaese, infatti non ospita solo alcuni dei borghi più belli (e noti) al mondo, ma pullula letteralmente di piccoli centri sconosciuti, che proprio per la loro posizione periferica hanno conservato intatta tutta la loro bellezza genuina e che racchiudono un prezioso patrimonio storico-artistico, ricco di tradizioni culturali ed enogastronomiche.

Come identificarli? Per esempio sul sito dell’associazione “I Borghi più belli d’Italia”, nata del 2002 proprio per valorizzare le località più piccole e meno conosciute che celano tesori culturali, artistici o paesaggistici. Ma anche nella hub digitale per i viaggiatori del ministero del Turismo è presente una sezione completamente dedicata proprio ai pittoreschi borghi del nostro Paese. 

borgo italiano

3. Una rete di cammini da esplorare a piedi

La Giornata nazionale del camminare 2024 si celebrerà solo a metà ottobre, ma le vacanze estive possono rappresentare l’occasione d’oro per spezzare la quotidianità sedentaria e tornare a “muoversi” in scenari naturali inediti per chi vive in città, abbinando l’attività fisica più dolce che ci sia al turismo lento, che consente di godersi tutto ciò che si incontra sul proprio cammino.

Tra passeggiate in giornata, cammini a tappe e trekking un po’ più impegnativi, il turismo escursionistico slow offre un ventaglio di possibilità molto ampio. Quest’anno, poi, uno studio Enit e Touring Club - realizzato in collaborazione con Ipsos - ha catalogato i cammini italiani, identificando oltre 100 percorsi per circa 30mila km complessivi, proprio per incentivare il turismo itinerante, svolto prevalentemente a piedi, in contesti rurali o montani, per ragioni naturalistiche, spirituali o di semplice benessere psicofisico. Tanti suggerimenti sono reperibili anche sul sito di FederTrek e su quello di Feder.Cammini, una miniera di informazioni su vie, itinerari e cammini disseminati in tutto il territorio nazionale. 

cartello cammino

4. Nei parchi nazionali, a tutto green

Ad aprile, con i ponti di primavera alle porte, il famoso parco ligure delle Cinque Terre ha lanciato l’allarme overtourism e messo in campo un complesso sistema di difesa per preservare il suo magnifico territorio dall’ondata di folla. Ma ci sono anche parchi e aree naturali meno prese d’assalto, ideali per vacanze a contatto con la natura, all’insegna del relax o del movimento.

Qualche esempio? Il Parco nazionale del Pollino, l’area protetta più estesa d’Italia, con 192.565 ettari di terreno a cavallo tra la Basilicata e la Calabria. O il Parco delle Madonie in Sicilia, uno dei luoghi più ricchi di biodiversità in tutto il bacino del Mediterraneo, che comprende una fitta rete di sentieri e ippovie. O ancora il Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga in centro Italia, magnifico serbatoio di biodiversità e di prodotti enogastronomici locali, da provare seguendo gli itinerari del gusto.

Sul sito del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica si può consultare l’elenco completo non solo dei 24 parchi nazionali (24), ma anche delle 29 aree marine protette, 32 aggiungendo i due parchi sommersi e il santuario dei mammiferi marini. 

parco nazionale

5. Sui treni storici, tra natura e cultura

Chi non ha provato un senso di profonda calma e pace guardando l’ipnotico fluire delle immagini che scorrono dal finestrino di un treno in corsa? Non ad alta velocità, ovviamente!

La stessa sensazione si può provare, amplificata, a bordo di uno dei treni storici della Fondazione FS italiana. Locomotive a vapore, treni elettrici dalle carrozze anni ’30 o ’50 e vecchie linee riaperte in ogni angolo della Penisola, dal Piemonte alla Sicilia, consentono di viaggiare indietro nel tempo, attraversando montagne maestose e dolci colline, borghi nascosti e strette gole, parchi e panorami spettacolari.

In tema di viaggi sulle rotaie, non si può non tributare il Trenino Rosso del Bernina, o Bernina Express, che parte da Tirano (Valtellina), valica il passo del Bernina toccando i 2.253 metri di altezza e, dopo aver superato paesaggi fiabeschi, approda a St. Mortiz. Un’esperienza davvero indimenticabile.

treno storico

6. In barca a vela, per vivere il mare rispettandolo

Vacanze sostenibili a stretto contatto con il mare rinunciando alla classica crociera, notoriamente dannosa per l’ecosistema e la biodiversità marina? La barca a vela è l’alternativa meno inquinante, ma altrettanto emozionante e sicuramente più dinamica.

Queste imbarcazioni, infatti, assicurano emissioni inquinanti minori, perché si muovono sfruttando la potenza del vento, mentre il sistema di propulsione viene usato solo per le manovre di approdo, con una produzione di CO2 decisamente limitata.

In Italia sono veramente tante le mete ideali da esplorare via mare: le sette isole vulcaniche che compongono l’arcipelago delle Eolie, per esempio, oppure la costa pugliese, o ancora la Sardegna. Per rendere la vacanza davvero sostenibile, però, sarebbe meglio raggiungere il porto da cui salperà la barca a vela in treno oppure con un altro mezzo di mobilità leggera e, a bordo, osservare qualche accortezza, per esempio utilizzare solo prodotti di pulizia ecologici e rispettare una ferrea raccolta differenziata, evitando ovviamente di lasciare rifiuti in mare. 

7. Un salto nel Medioevo per ri-vivere la storia

Una vacanza tra torri e guglie, mura diroccate e stretti vicoli, da cui ci si aspetta di veder sbucare da un momento all’altro un cavaliere o una regina.

In Italia per fare un balzo indietro fino all’Anno Mille non ci vuole la DeLorean di “Ritorno al futuro”: basta scegliere una delle tante città medievali che tutto il mondo ci invidia.

Dalla trentina Pergine con l’immancabile maniero, alla sontuosa Viterbo con il quartiere medievale più grande d’Europa (San Pellegrino), passando per Orvieto, Cerveteri... A marzo di quest’anno, poi, l’ENIT (Agenzia italiana per il turismo) ha firmato  un protocollo d’intesa con la Rete delle Città medievali italiane, sodalizio di 28 Comuni in 10 Regioni caratterizzati da un patrimonio materiale e immateriale riferibile al periodo medievale. Obiettivo: creare un’offerta di turismo incentrato sull’autenticità medievale dei luoghi, promuovendo un calendario di eventi e rievocazioni storiche d’eccellenza.

Le città medievali che fanno parte della rete: Pistoia, Prato, Fucecchio, Calenzano, Volterra, Incisa Scapaccino, Ariano Irpino, Fermo, Monteriggioni, Serravalle Pistoiese, San Gimignano, Sutri, Civita di Bagnoregio, Cairo Montenotte, Anagni, Boville Ernica, Stroncone, Vitorchiano, Tarquinia, Mandas, San Gemini, Viterbo, Narni, Bevagna, Perugia, Santa Fiora, Scurcola Marsicana e Pandino. 

città medioevale

8. Lungo il fiume, a bordo di una house-boat

Lento, rispettoso dell’ambiente, a stretto contatto con la natura. Il turismo fluviale, molto sviluppato in Francia e in Europa, sta prendendo piede anche nel nostro Paese, che vanta oltre 1.500 km di idrovie navigabili.

Basta noleggiare una barca fluviale (o house-boat), che non ha prezzi proibitivi e che non richiede il permesso di navigazione, e salpare abbandonandosi a un’esperienza immersiva, nel silenzio e nella quiete della natura, lontano dagli assembramenti e dal turismo di massa. Lungo il percorso si possono programmare delle tappe per fare un’escursione, visitare un paesino o un museo e così via.

Slow Flow Veneto Waterways Experience, rete di operatori turistici  che hanno sposato i principi dello “slow tourism”, organizza diversi tipi di vacanza fluviale su canali e corsi d’acqua in Veneto. Anche in Friuli Venezia Giulia si trovano numerosi itinerari fluviali, che attraversano incontaminati paesaggi naturali per approdare a gioielli storici come Aquileia. O ancora sul Delta del Po, per una vacanza tra acqua e terra, visitando il suo meraviglioso parco.  

house boat

9. Vacanze-lavoro in fattoria

Dal cemento cittadino, sempre chiusi in un ufficio o tra le pareti di casa, alla vita all’aria aperta da contadino, in una fattoria o in un’azienda agricola, lavorando la terra, accudendo gli animali o imparando a fare il formaggio.

Cosa c’è di più sostenibile e rigenerante a livello psicofisico di una vacanza-lavoro in campagna, che consente di partecipare attivamente alle varie mansioni della fattoria, ricevendo in cambio vitto e alloggio?
Sulla bacheca del sito di WOOFF Italia, movimento mondiale che mette in contatto i visitatori (i WOOFer) che vogliono fare un’esperienza in fattoria con gli host (chi li ospiterà), è possibile trovare tante proposte di piccole fattorie o aziende agricole che hanno bisogno di volonterosi  “aiutanti”.   

fattoria

10. Volonturismo, per fare del bene a stessi e agli altri

Quando una nuova tendenza prende piede scatta subito il relativo neologismo. Nel caso delle vacanze abbinate a un’esperienza di volontariato, si parla ormai da anni di “volonturismo”, un modo di viaggiare consapevole e responsabile che può essere declinato in tante forme diverse a seconda del tempo a disposizione, delle proprie inclinazioni e competenze personali, ma anche della meta prescelta.

Si va dai progetti di pubblica utilità per la comunità ospitante, a quelli di assistenza all’infanzia, di tutela ambientale, di protezione della fauna locale, di assistenza medica… Per chi vuole vivere questo tipo di esperienza, l’importante è scegliere l’opportunità che è più nelle proprie corde e un’organizzazione di assoluta trasparenza per essere certi che il progetto prescelto sia realmente utile, etico e pensato in un’ottica di sostenibilità a 360 gradi.

Le possibilità sono davvero tante: ci sono enti e associazioni famose e diffuse a livello nazionale, come il WWF o Legambiente, ma ce ne sono anche tante altre più piccole, che operano a livello locale e che hanno bisogno di una mano soprattutto nel periodo estivo.

persone fanno volunturismo

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