Milano è una città frenetica in cui traffico, tempi compressi e ingorghi tendono a dominare la scena quotidiana. In questo contesto, mettere la bici al centro – non come elemento marginale, ma come protagonista – significa offrire uno sguardo alternativo, più umano e sostenibile, sull’esperienza urbana. In questa ottica dal 7 al 12 ottobre Milano si trasforma in un laboratorio urbano aperto alle due ruote con FeelMIBike – La settimana della bici, un evento diffuso che attraversa i quartieri, i parchi, i canali e mette la bicicletta al centro della conversazione urbana e di cui Altroconsumo è partner con il progetto Impegnati a Cambiare.
Mobilità sostenibile: una necessità collettiva
La bici – e in particolare la mobilità ciclistica – può contribuire in modo concreto a ridurre emissioni, traffico, congestione e consumo di spazio urbano. Le strade occupate dalle automobili (soprattutto in città) sono un vincolo su qualità della vita, salute, inclusione sociale. Promuovere una cultura della bici significa promuovere città più a misura d’uomo. In termini concreti, ogni spostamento in bici è un piccolo atto che, moltiplicato per migliaia di persone, può fare la differenza: meno inquinamento locale, meno congestione, maggiore vivibilità per chi – come bambini, anziani, persone con mobilità ridotta – vive e attraversa gli spazi urbani.
Bicicletta come pratica culturale e sociale
FeelMIBike ambisce a dare alla bici una dimensione simbolica: non solo mezzo, ma arte, design, discorso, comunità. I vari eventi in programma disegnano percorsi trasversali che cercano di coinvolgere famiglie, ciclisti esperti, turisti, curiosi attraverso talk, workshop, momenti di confronto sulle sfide della bike economy, il design della mobilità, le strategie di innovazione urbana, eccetera.
Non concentrata in uno spazio isolato, la rassegna estende le sue attività in luoghi simbolici di Milano: il velodromo Vigorelli, la Triennale, il Boscoincittà, il naviglio Martesana, la darsena, parco Sempione, Cascina nascosta e altri angoli urbanamente significativi. Questa dislocazione diffusa è strategica: porta la bici nei quartieri, attiva percorsi di scoperta, rende la mobilità ciclistica più visibile e parlante per chi attraversa la città ogni giorno.
Verso un futuro ciclabile: sfide e opportunità
Parlare di eventi non basta: il vero valore sta in ciò che rimane dopo, in quella sorta di “effetto rete” che la mobilità ciclistica può generare. Le sfide per il futuro sono molte e riguardano la capacità di costruire una cultura della mobilità che vada davvero nella direzione della sostenibilità, che è anche uno degli impegni di Altroviaggiare, questo capitolo di Impegnati a Cambiare. Servono innanzitutto infrastrutture vere, con piste ciclabili protette, zone 30 e percorsi sicuri collegati tra loro, perché solo così la bici può diventare una scelta plausibile per tutti e non un privilegio per pochi. È poi indispensabile un approccio integrato, che inserisca la bicicletta nei piani urbani e nei trasporti pubblici, favorendo l’intermodalità e la progettazione di spazi pensati anche per chi si muove su due ruote: rastrelliere, zone di sosta, accessi dedicati.
Ma la trasformazione non può essere solo tecnica. Serve un cambiamento culturale, un’educazione alla convivenza sulla strada che coinvolga automobilisti, ciclisti, pedoni e amministratori, perché il rispetto reciproco è la base di una mobilità più sicura. Allo stesso tempo, bisogna sostenere la bike economy, un settore in forte crescita che comprende produzione, manutenzione, servizi e turismo ciclistico (che nelle località di montagna, dalle Alpi alle Dolomiti ha vissuto una fortissima crescita negli ultimi anni): un ambito economico che crea valore e occupazione restando compatibile con i limiti ambientali. Infine, la sfida dell’inclusione: la bicicletta non deve essere un privilegio, ma un diritto accessibile. Garantire che anche chi vive in periferia o ha una disabilità possa muoversi in bici in sicurezza e con dignità è parte essenziale di questa rivoluzione sostenibile.
Un invito a pedalare consapevolmente
Per i lettori di Altroviaggiare, FeelMIBike non è un episodio isolato, ma un pezzo vivente del progetto più ampio di Impegnati a Cambiare. In questo spazio abbiamo già raccontato storie come quella di Pietro Franzese, che ha fatto della bici non solo una passione, ma una scelta di vita e una professione. Pietro dimostra che la mobilità sostenibile può essere quotidiana, concreta e accessibile a chi decide di trasformarla in una traiettoria di libertà e responsabilità. In questo spazio abbiamo anche riflettuto su cosa significhi una città green autentica: non fatta di simboli ecologici, ma di politiche coerenti, infrastrutture efficaci e attenzione alle disuguaglianze urbane. E abbiamo offerto, come risorsa concreta, la guida “Vacanze in bicicletta”, che mette a disposizione itinerari, consigli tecnici, organizzazione del viaggio e modalità di trasporto integrate.
E allora iniziative come questa rappresentano un punto di convergenza naturale tra queste idee: sono un’occasione concreta per mettere in pratica ciò che raccontiamo da tempo, trasformando l’astratto in visibile, il potenziale in esperienza.