mercoledì 01 ottobre 2025

Fame e debito: la denuncia di Ipes-Food sulla crisi alimentare globale

Secondo gli esperti di Ipes-Food, il sistema alimentare attuale genera disuguaglianze, fame e crisi del debito nei Paesi più poveri. Ecco le soluzioni per un cambiamento urgente.

Altromangiare
di Marino Melissano
posate e piatto con disegnato mondo

Un'alimentazione sostenibile non riguarda solo ciò che mangiamo, ma anche l’impatto ambientale, il rispetto dei lavoratori e la promozione della sicurezza alimentare per tutti.

Ma cosa succede quando, invece, il sistema alimentare globale diventa una trappola? Quando cibo, debito e disuguaglianze si rafforzano a vicenda, minacciando di mettere in ginocchio milioni di persone?

Secondo Ipes-Food, International panel of experts on sustainable food Systems, è esattamente quello che sta accadendo: sistemi alimentari insostenibili e iniqui rappresentano oggi tra le cause principali di una crisi del debito che sta portando 21 Paesi verso livelli drammatici di insicurezza alimentare.

Una crisi alimentare sempre più grave

Molti Paesi a basso e medio reddito sono prigionieri di un sistema alimentare dipendente dalle importazioni e dalle fluttuazioni del dollaro. Questo genera un debito crescente, che impedisce investimenti locali in agricoltura sostenibile. 

“I prezzi alimentari record dello scorso anno sono scesi, ma la crisi alimentare persiste. Sta entrando in una fase ancora più pericolosa, con il debito fuori controllo e la fame in forte crescita ha dichiarato Jennifer Clapp, professoressa alla School of Environment, Resources and Sustainability della University of Waterloo (Canada).

Correggere la rotta è dunque non solo necessario, ma anche urgente. È qui che entrano in campo gli esperti di Ipes-Food.

Che cos’è Ipes-Food: il gruppo di esperti per sistemi alimentari sostenibili 

Ipes-Food è un gruppo internazionale indipendente, nato nel 2015, che riunisce 25 esperti e innovatori nel campo dei sistemi alimentari sostenibili

Tra i suoi membri, si ritrovano personaggi di rilievo come Hans Herren, vincitore del World Food Prize (1995), e Olivier De Schutter, attuale relatore speciale dell’Onu sulla povertà estrema e i diritti umani.

Durante la quinta Conferenza Onu sui Paesi meno sviluppati (Ldc5), tenutasi a Doha dal 5 al 9 marzo 2023, il gruppo ha presentato il report “Breaking the Cycle of Unsustainable Food Systems, Hunger, and Debt”, un documento che denuncia con forza i meccanismi che soffocano i Paesi a basso reddito, aggravando la fame invece di combatterla.

Come lavora Ipes-Food per trasformare i sistemi alimentari globali 

IPES-Food svolge un lavoro indipendente e scientificamente fondato per trasformare i sistemi alimentari globali in modo equo e sostenibile. Come?

Conduce ricerche indipendenti e approfondite;

fornisce raccomandazioni politiche concrete;

promuove in tutto il mondo una transizione agroecologica che tenga conto dell’ambiente, della salute pubblica, dell’economia e dei diritti umani.

In particolare:

analizza i sistemi alimentari nella loro interezza, valutandone impatti e squilibri sull'ambiente, sulla salute, sulle economie e sulle persone;

integra conoscenze scientifiche, pratiche e locali per proporre soluzioni reali e applicabili;

sfida le disuguaglianze strutturali che producono ingiustizie lungo tutta la filiera alimentare.

Le proposte di Ipes-Food per un sistema alimentare più equo e democratico

Gli esperti che fanno parte dell’IPES-Food invitano a una riflessione urgente sul ruolo delle grandi imprese private dell’industria agroalimentare e sulla necessità di regolamentarne l’influenza nei processi decisionali pubblici. “La crescente presenza delle imprese nei processi e negli spazi di governo ha creato una nuova normalità. Pochi governi sollevano dubbi e il loro coinvolgimento passa inosservato, spiegano gli autori del report.

Nel report, inoltre, vengono proposte una serie di idee per:

costruire processi decisionali più democratici.

rendere le imprese più responsabili in termini di trasparenza, rispetto dei diritti umani e tutela dell’ambiente;

spezzare il circolo vizioso tra debito, insicurezza alimentare e modelli produttivi insostenibili.

Guadagnata una posizione dominante, le imprese sono diventate sempre più esplicite nel rivendicare la loro presenza nei processi e negli spazi di governo del sistema alimentare globale. Si sono, così, sviluppate iniziative di partenariato pubblico-privato.

Fame, debito e sistemi insostenibili: come spezzare il circolo vizioso

Uno degli esempi più recenti di questa commistione tra pubblico e privato è la partnership tra la Fao e CropLife, potente lobby dei pesticidi che rappresenta molte delle più grandi aziende agroalimentari.

“Per uscire dalla routine del debito, è fondamentale spezzare il circolo vizioso di sistemi alimentari insostenibili, fame e debito, investendo anche nella costruzione di cibo e agricoltura resilienti, riparando le ingiustizie storiche che hanno costretto i Paesi poveri a incanalare risorse verso quelli ricchi e riformare il processo decisionale internazionale su cibo e debito per mettere al primo posto i Paesi poveri sottolinea Lim Li Ching, ricercatrice senior in Agroecologia e co-presidente di IPES-Food.

IPES-Food, in sintesi, propone di riformare il processo decisionale globale su cibo e debito, rimettendo al centro le necessità dei Paesi più vulnerabili.

Perché serve un cambiamento radicale nei modelli alimentari e agricoli

Il cambiamento necessario non riguarda solo le politiche, ma coinvolge gli stili di vita, i modelli di produzione agricola e il rapporto tra produttori e consumatori.

Una transizione che i cittadini – e in particolare i giovani – stanno già chiedendo a gran voce anche attraverso una crescente domanda di alimenti sani, tracciabili e sostenibili

L’Organizzazione mondiale della sanità stima che l’80% dei casi di diabete, malattie cardiache e circolatorie sia direttamente legato a diete malsane. Cambiare modello alimentare, dunque, significa anche prevenire malattie in costante crescita e promuovere la salute pubblica.

Le sfide del futuro: costruire un nuovo sistema alimentare

Il cambiamento che ci attende richiede anche nuove alleanze:

tra chi produce in modo etico e chi acquista consapevolmente;

tra comunità locali e decisori politici;

tra scienza e agricoltura sostenibile.

Solo così potremo costruire un sistema alimentare davvero più giusto, sostenibile e sano per tutti.

 

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