La sostituzione prematura dei prodotti, infatti, porta ad una produzione insostenibile di rifiuti e all’utilizzo di nuove risorse secondo un modello di consumismo ormai insostenibile. Lo smaltimento prematuro dei beni di consumo produce 261 milioni di tonnellate di emissioni equivalenti di CO2, consuma 30 milioni di tonnellate di risorse e genera 35 milioni di tonnellate di rifiuti nell'UE ogni anno. Prolungare la durata di vita dei prodotti utilizzandoli più a lungo e più intensamente può contribuire a interrompere questo circolo vizioso e a ridurre la domanda di nuovi prodotti.
Longevità percepita in calo, ma è davvero così? In realtà no
“Gli elettrodomestici non durano più come una volta”. Quante volte lo abbiamo detto o sentito dire? In realtà, le nostre inchieste e i dati raccolti raccontano una storia diversa: la durabilità media è in crescita e i prodotti di oggi, se trattati con cura, possono resistere più a lungo di quanto immaginiamo.Secondo i dati EEA 2019–2023, la vita utile media dei prodotti domestici è cresciuta di circa un 2% complessivo. Le indagini statistiche di Altroconsumo, basate sull’esperienza dei soci, mostrano un incremento più marcato del 9% tra il 2019 e il 2023. In media un grande elettrodomestico oggi dura oltre 12 anni e mezzo. Il frigorifero è il più resistente, con una media di 13 anni e 8 mesi, seguono asciugatrici, lavastoviglie e lavatrici, tutte sopra i 12 anni.
Certo, restano convinzioni diffuse (ad esempio, che solo i marchi più cari garantiscano affidabilità, o che un modello economico convenga sostituirlo spesso invece di ripararlo), ma la realtà è più sfumata. Scegliere la soluzione più sostenibile, per il pianeta e per le proprie tasche, non è sempre semplice.
Con questo articolo vogliamo offrire strumenti pratici per avere una visione d’insieme che riesca ad aiutarti a decidere in modo consapevole quando conviene riparare e quando invece è più sostenibile sostituire un apparecchio. Perché ogni scelta consapevole, anche davanti a un elettrodomestico, può essere un passo concreto verso il cambiamento.
Uso, manutenzione e qualità costruttiva
Pensare che la durata dipenda solo dalla qualità costruttiva, e che ogni guasto sia imputabile all’obsolescenza programmata, è riduttivo. L’uso corretto e la manutenzione sono decisivi per evitare rotture. Anche disporre di riparazioni accessibili può prolungare sensibilmente la vita di un prodotto. L’invecchiamento di lavatrici, lavastoviglie e asciugatrici dipende soprattutto dal numero di cicli. Inoltre, umidità e temperatura sono determinanti e possono mettere sotto sforzo gli elettrodomestici.Per quanto riguarda i tipi di guasti, non sempre si tratta di problemi legati a calcare o cattiva qualità. Questi sono dovuti spesso a componenti usurabili o a mancata manutenzione. Un apparecchio usato correttamente e curato con regolarità può guadagnare anni di vita in più.
LCA: valutare l’impatto ambientale lungo tutto il ciclo di vita
Per capire davvero l’impatto ambientale di un prodotto non basta guardare ai consumi in bolletta: serve analizzare l’intero ciclo di vita, dalla produzione allo smaltimento. È quello che fa la Life cycle assessment (Lca), che misura il peso delle diverse fasi: produzione, trasporto, utilizzo e fine vita.Le nostre analisi mostrano che, per i grandi elettrodomestici come i frigoriferi, la fase d’uso è quella più rilevante a livello ambientale, a causa dei consumi energetici continui. Ecco perché manutenzione e corretto utilizzo incidono così tanto sull’impatto complessivo. In questo caso, sostituire un modello molto vecchio con uno nuovo e più efficiente può avere senso. All’opposto, per i prodotti tecnologici come smartphone e tablet è la fase di produzione a pesare di più: qui riparare, ricondizionare e prolungare l’uso è quasi sempre la scelta migliore. Per altri elettrodomestici, la valutazione è meno immediata e richiede di bilanciare età del prodotto, tipologia di guasto e reale efficienza del nuovo modello.
In generale, però, le nostre Lca dimostrano che negli ultimi anni sono migliorati sia l’impatto delle fasi produttive sia l’efficienza energetica dei prodotti, rendendo ancora più importante usare gli elettrodomestici in modo corretto e consapevole per ridurne il peso ambientale.
Miti e percezioni: facciamo chiarezza
Quando si parla di durata degli elettrodomestici sembra esserci un consenso diffuso tra i consumatori: i prodotti durano meno rispetto al passato, sono meno robusti, più difficili da riparare e spesso non conviene aggiustarli. Inoltre, si pensa che la ricerca di una maggiore efficienza energetica abbia portato a modelli con più componenti elettronici, sofisticati e quindi meno resistenti. C’è anche la forte convinzione che i marchi premium durino di più e che siano meno soggetti ad obsolescenza precoce, oltre ad assicurare una maggior assistenza, pezzi di ricambio e operatori specializzati nelle riparazioni.Ma è davvero così? Abbiamo raccolto alcune tra le credenze più diffuse e verificato quanto siano fondate sulla base dei dati raccolti nelle nostre indagini condotte tra i soci di Altroconsumo.
I modelli economici si rompono presto
Non sempre. Un prezzo più basso può significare materiali meno robusti o riparazioni più costose, ma non è detto che il prodotto si guasti prima. Uso corretto e manutenzione contano molto di più del costo iniziale, e spesso determinano la vera durata di un apparecchio.Gli elettrodomestici top di gamma durano di più
Questa volta il mito è vero. Le indagini mostrano che i modelli di fascia alta resistono in media fino a 3 anni in più rispetto a quelli economici. La qualità costruttiva, i materiali e l’assistenza post-vendita fanno la differenza, anche se non sempre servono apparecchi costosi per ottenere buone prestazioni nel tempo.Più efficienza vuol dire meno robustezza
Un falso mito da sfatare. L’efficienza energetica non rende i prodotti più fragili. L’elettronica non è la parte più critica: ciò che davvero incide sulla durata è la qualità del progetto, del design e della componentistica.Riparare è impossibile
Non più. Trovare ricambi e assistenza può essere complicato, ma la situazione sta cambiando grazie alle nuove regole europee che puntano a rendere le riparazioni più accessibili e a prolungare la vita dei prodotti. Riparare torna a essere una scelta possibile, e spesso anche conveniente.Gli elettrodomestici sono costruiti apposta per rompersi
L’idea dell’obsolescenza programmata continua ad alimentare il dibattito, ma non trova conferme nei dati. Si tratta piuttosto di casi isolati. L’Unione Europea, con il diritto alla riparazione, e i marchi più affidabili stanno andando in direzione opposta: più trasparenza, più durata e più fiducia nel tempo.
Riparare o sostituire? Ecco cosa fare caso per caso
Quando un elettrodomestico si rompe, molti consumatori scelgono di sostituirlo subito. Secondo le nostre indagini, circa un terzo degli intervistati lo farebbe al primo guasto grave, indipendentemente dall’età del prodotto o dal marchio. Se si includono anche coloro che dichiarano che probabilmente sostituirebbero l’elettrodomestico invece di ripararlo, la percentuale sale al 56% per lavatrice e asciugatrice, e arriva addirittura al 68% per il frigoriferoMa conviene sempre? Non proprio. La valutazione dipende da molti fattori come l’età dell’apparecchio, il tipo di guasto, la disponibilità e il costo dei ricambi.
Se l’apparecchio ha meno di due anni ed è ancora coperto da garanzia, la riparazione è senza dubbio la strada migliore. Anche per i modelli di alta gamma, soprattutto se il primo guasto compare dopo sette-otto anni di utilizzo, intervenire con una riparazione risulta spesso più vantaggioso. Diverso il discorso per gli apparecchi di fascia economica: quando i malfunzionamenti diventano ripetuti e il modello acquistato apparteneva a una gamma base, la riparazione rischia di non essere economicamente conveniente, rendendo più sensata la sostituzione.
Frigorifero: meglio sostituire
Il frigorifero è l’elettrodomestico che lavora senza sosta, 24 ore su 24 per 7 giorni alla settimana. Per questo, sostituire un modello obsoleto con uno più recente ed efficiente può portare a risparmi energetici significativi. In particolare, se i guasti compaiono dopo 10-12 anni di utilizzo, la sostituzione è spesso la scelta più conveniente, sia dal punto di vista economico che ambientale.La riparazione resta invece consigliabile nei primi anni di vita o per piccoli problemi facilmente risolvibili, come guarnizioni o termostati. Attenzione però: il vantaggio della sostituzione si mantiene solo scegliendo un apparecchio della stessa categoria e dimensione. Passare, ad esempio, da un frigorifero standard a un modello “americano” potrebbe annullare i benefici dell’efficienza energetica, a causa dei consumi più elevati più accessibili e a prolungare la vita dei prodotti.
Lavatrice e lavastoviglie: conviene riparare
Quando si rompe una lavatrice o una lavastoviglie, nella maggior parte dei casi la scelta più vantaggiosa è la riparazione. Può sembrare che, come accade per i frigoriferi, sostituire con un modello nuovo e più efficiente sia la soluzione migliore, ma non è così: nel caso delle lavatrici, ad esempio, il risparmio energetico garantito da un apparecchio di ultima generazione non compensa il costo iniziale d’acquisto rispetto a quello di una riparazione.Anche dal punto di vista ambientale la riparazione è la scelta più sostenibile. Uno studio del JRC del 2016 ha dimostrato che prolungare la vita utile di lavatrici e lavastoviglie riduce le emissioni di CO₂, anche quando il nuovo prodotto è più efficiente dal punto di vista energetico. Va ricordato, infatti, che i consumi riportati in etichetta sono calcolati su un solo programma di lavaggio, che spesso non corrisponde a quello realmente utilizzato. In pratica, comprare un nuovo modello solo per risparmiare energia non porta a un reale vantaggio ambientale, mentre riparare permette di allungare la vita dell’elettrodomestico e ridurre sprechi e rifiuti.
Asciugatrice: dipende dalla tecnologia
Nel caso delle asciugatrici, i modelli più datati, con resistenza elettrica, consumano molta energia: sostituirli con un’asciugatrice a pompa di calore può portare a un risparmio consistente in bolletta e a un impatto ambientale nettamente più ridotto. Per questo, se l’apparecchio ha già diversi anni e presenta guasti importanti (al motore o alla scheda elettronica), la sostituzione è la scelta più sostenibile e vantaggiosa.Al contrario, se si tratta di problemi minori — come la cinghia, i sensori o i filtri — e l’asciugatrice non è troppo vecchia, ripararla resta una soluzione valida e sostenibile. In ogni caso, una manutenzione regolare (pulizia dei filtri, controllo dello scambiatore e svuotamento del serbatoio di condensa) è fondamentale per mantenerne l’efficienza e prolungarne la vita utile.
Le domande più frequenti
Quanto durano in media una lavatrice, un frigorifero, una lavastoviglie e un’asciugatrice?In media oltre 12 anni e mezzo. I frigoriferi sono i più longevi (13 anni e 8 mesi); al secondo posto ci sono le asciugatrici (12 anni e 7 mesi) seguite dalle lavastoviglie (12 anni e 6 mesi). Ultime le lavatrici con 12 anni e 4 mesi. Insomma, la vita media dei grandi elettrodomestici si attesta intorno ai 12 anni e 8 mesi e negli ultimi 5 anni è cresciuta di circa il 9%.
Cosa incide di più sulla durata: uso, manutenzione, materiali, marca, tecnologia?
Conta soprattutto l’uso che se ne fa: frequenza, carichi e programmi scelti. A incidere molto ci sono anche la manutenzione regolare e la qualità costruttiva. Marca, materiali e tecnologia fanno il resto. Tecnologia e design del prodotto sono fattori che stanno prendendo sempre più importanza, specialmente per nuovi tipi di apparecchi.
Anche i cambiamenti nelle abitudini di consumo, come cicli di lavaggio più frequenti per le lavatrici o la tendenza a rinnovare le cucine per ragioni estetiche per lavastoviglie e forni, possono influenzare la durata percepita e il tasso di sostituzione, indipendentemente dalla funzionalità del prodotto.
Quando conviene riparare e quando sostituire?
Dipende dal tipo di guasto e dall’età dell’apparecchio. Nei primi anni conviene quasi sempre riparare: in generale, per lavatrici e lavastoviglie la riparazione è la scelta più conveniente, mentre per le asciugatrici molto dipende dalla tecnologia. Oltre i dieci anni, invece, soprattutto nel caso di frigoriferi energivori, può avere più senso procedere con la sostituzione.
Ricambi e assistenza: sono davvero un problema?
Non sempre, ma in alcuni casi reperire pezzi e tecnici specializzati può essere difficile. La nuova Direttiva UE sul diritto alla riparazione punta a migliorare proprio questo aspetto.
Quali garanzie tutelano i consumatori?
In Italia e in UE c’è la garanzia legale di 2 anni, che obbliga il venditore a offrire riparazione, sostituzione o rimborso. Dal 2026 entrerà in vigore anche il diritto alla riparazione, che renderà più facile e conveniente aggiustare i prodotti anche dopo la garanzia.
Qual è il costo economico e ambientale di una scarsa durabilità?
Cambiare spesso significa spendere di più, ma anche consumare più materie prime, generare rifiuti e aumentare le emissioni. Nell’Ue si parla di 261 milioni di tonnellate di emissioni di CO₂, del consumo di 30 milioni di tonnellate di risorse e della produzione di 35 milioni di tonnellate di rifiuti l’anno legate alla sostituzione prematura.
L’uso intensivo riduce davvero la durata?
L’uso è uno dei fattori che più incidono sull’invecchiamento di un elettrodomestico.
L’intensità con cui viene utilizzato influisce direttamente sulla sua durata: un impiego frequente o scorretto può ridurne la vita utile e causare guasti precoci, mentre un uso moderato e consapevole tende a prolungarla.
Un esempio concreto riguarda le lavatrici. Uno studio norvegese ha mostrato che negli anni ’60 la loro longevità era molto elevata, ma anche l’utilizzo molto più contenuto: una famiglia media di quattro persone faceva circa due lavaggi a settimana nel 1960, contro otto nel 2000. Poiché la durata di una lavatrice si misura spesso in numero di cicli, un aumento così marcato della frequenza porta inevitabilmente a sostituzioni più rapide.
Anche l’uso scorretto può ridurre sensibilmente la vita del prodotto: carichi sbilanciati, programmi troppo brevi o sempre a basse temperature nelle lavastoviglie, scarsa manutenzione o mancata pulizia dei filtri sono tutti comportamenti che accelerano l’usura e aumentano il rischio di guasti.