lunedì 29 settembre 2025

Da nomade digitale a green influencer: la storia di Alice Pomiato

Non solo viaggi e libertà digitale: Alice Pomiato ha scelto di cambiare rotta, puntando su sostenibilità, consumo consapevole e impegno sociale. La sua esperienza ispira nuove generazioni.

di Antonino Palumbo
Alice Pomiato

Da Ibiza a Pontremoli, sull’Appennino tosco-emiliano, il passo è notevole. Alice Pomiato l’ha fatto due anni fa, dopo una vita da nomade digitale che l’ha fatta viaggiare fino in Asia e nella remota Oceania. E, mentre la nomade digitale andava in “pensione”, dentro di sé Alice ha sentito crescere e perfezionarsi la divulgatrice e content creator della sostenibilità. Un processo iniziato sette anni fa, quando sono saliti alla ribalta i movimenti climatici e lei si è sentita “impressionata” dagli scioperi e dal lavoro e l’attivismo di Greta Thunberg. Una storia d’impegno a tutti gli effetti, che raccontiamo nel solco di quelle di Pietro Franzese, il content creator che promuove la mobilità sostenibile, e Andrea Grieco, attivo nella sensibilizzazione sui cambiamenti climatici.

“Ho studiato comunicazione e marketing, mi piaceva molto il lavoro di digital strategist – racconta Alice, 34 anni – ma poi ho realizzato che la maggior parte delle aziende per cui lavoravo non seguivano cause sociali o ambientali. E mi chiedevo: ‘Questi servizi e questi beni hanno un’utilità o è consumismo?’”. Così ha mollato tutto e ha girato il mondo per tre anni. Poi ha iniziato un altro viaggio, con un career coach, per definire altre direzioni: quelle professionali. Un percorso di pochi mesi. “Quanto è bastato per capire che mi piaceva ciò che avevo studiato ma non mi piacevano le realtà per cui lavoravo. Perciò ho avviato un progetto mio sulle tematiche della sostenibilità” spiega Alice.

Aliceful: un progetto di stili di vita sostenibili

Il progetto si chiama @aliceful, è focalizzato sulla divulgazione dei temi legati alla sostenibilità e agli stili di vita sostenibili, che permette ad Alice di sostenere attivamente persone e realtà impegnate in cause sociali e ambientali, dai consumi alla cittadinanza attiva.

“Nel 2020, in Italia – prosegue – a parlare di sostenibilità sui social erano appena una decina di persone, prevalentemente donne, ma soprattutto con focus su detersivi, moda, cura della casa e della persona. Io ho ampliato il discorso portando un approccio sistemico. Poi ho aperto la partita iva, iniziato a fare speech nelle scuole e formazione, mi sono iscritta a un paio di master e ha cominciato a fare video-divulgazione sui social”. Alice non parla alla massa, non è generica ma specifica. La seguono molte persone laureate su tematiche ambientali, persone interessate e preparate con le quali c’è un costruttivo confronto. “È una community attiva e preparata. Spesso riposto nelle stories i messaggi che arrivano, i follower contribuiscono alla divulgazione e alla narrazione”.

Divulgazione e formazione: corsi, social e comunità

Fra le ultime novità, una newsletter e un corso di introduzione alla sostenibilità con Scuola capitale sociale. “Mi sono chiesta, dopo anni di contenuti veloci e frammentati: “Cosa è rimasto alle persone?”. E ho pensato che la maggior parte di noi non è stata formata per capire queste tematiche: sostenibilità, ambiente, bene comune, educazione civica. Da qui il corso che ha già un centinaio di iscritti”.

Come si racconta la sostenibilità? “Parlo di stili di vita sostenibili, dai consumi quotidiani alla cittadinanza attiva. Di cosa compro e cosa non compro. Del rapporto con le cose, della loro importanza. I social mi servono a dare dimensione quotidiana per far capire cosa cambiare dal giorno uno”.

Consumo etico e cittadinanza attiva

Nasce così l’esigenza di promuovere un cambiamento culturale: “Il consumo etico e consapevole può cambiare le cose, ma quella è una minima parte. E quindi mi sono chiesta quali fossero le cose più sostenibili che potessi fare. La prima è cambiare banca e compagnia assicurativa. La seconda è impegnarmi nella cittadinanza attiva: non serve scegliere una corsia diversa al supermercato”.

Una community giovane e preparata

Dei quasi 85mila follower su Instagram, oltre 20mila su LinkedIn (è stata Top Voice 2022), tantissimi sono i giovani. “Mi chiedono che percorsi di studio intraprendere per lavorare nella sostenibilità, ma non è facile indirizzarli su un percorso o l’altro”.

Alice ha saputo trasformare i sogni in obiettivi. Senza bruciare le tappe. “Nel 2025 il mio obiettivo era il corso, ora penso di riproporlo e farne di più focalizzati anche sull’alimentazione e sui diritti degli animali. Poi ho acquistato casa in una frazione di Pontremoli, sto curando un orto e un giardino nel quale vorrei ospitare anche eventi. Voglio lavorare sul territorio, far vedere come attivarci concretamente nelle nostre comunità di riferimento”.

“Cittadinanza attiva” per lei vuol dire anche questo: “Tornare a interessarsi della vita politica e associazionistica dei territori, capire chi c’è, cosa viene fatto, andare alle riunioni, dare il contributo per ciò che si può fare. Anche per una sagra o una raccolta fondi”.

Impegnati a cambiare

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