giovedì 08 febbraio 2024

Il glossario della moda sostenibile

La moda, in maniera diretta o indiretta, influenza ogni persona. Ma cosa vogliono dire veramente i termini che si sentono usare spesso a tema rispetto ambientale in ambito fashion? Dalla A alla Z, scopri cosa significano i concetti fondamentali per un armadio green e consapevole. 

Altrovestire
di Lorenza Resuli
persona scannerizza etichetta con telefono

Slow fashion contro fast fashion. Abito recycled o upcycled? L’importante  è che sia “sustainable”! Su quella grande passerella che è la moda sostenibile, sfilano nuovi termini spesso tratti dall’inglese ben noti a brand e stilisti, ma sconosciuti ai più. Eppure tutti ci vestiamo, tutti facciamo shopping e tutti, direttamente o indirettamente, influenziamo con le nostre scelte d’acquisto il “fashion system”. Anche un banale “cambio dell’armadio” nel suo piccolo può contribuire a cambiare il mondo se viene fatto non pensando solo al proprio outfit, ma anche al benessere nostro e del Pianeta. Imparare a parlare il linguaggio della moda sostenibile rende più partecipi di questo grande cambiamento in atto e aiuta a compiere scelte d’acquisto più consapevoli. Meno fast e più slow. 

B

BIODEGRADABILE materiale o prodotto in grado di decomporsi naturalmente, in un breve arco di tempo (entro sei mesi). La biodegradabilità non è un vantaggio per beni destinati a durare nel tempo, come i capi d’abbigliamento. Per essere tale e ridurre davvero l’inquinamento dei rifiuti tessili, la biodegradazione deve avvenire in ambienti controllati, con “cattura” sia della CO2 prodotta durante il processo sia della sostanza organica rimanente.

C

COST PER WEAR O CPW indica il costo di un vestito rapportato al suo reale utilizzo. In pratica serve per calcolare il valore dei capi in base a quante volte sono stati indossati. Si ottiene dividendo il prezzo iniziale del capo (più l’eventuale costo di riparazione) per il numero di utilizzi. Se, per esempio, una gonna costata 20 euro e accorciata dalla sarta per 10 euro viene indossata solo 2 volte e poi buttata via, il suo cpw ammonterà a 15 euro.

D

DOWNCYCLING significa riciclare un rifiuto ricavandone un prodotto di valore inferiore, cioè con una qualità più scarsa, un ciclo di vita più breve e/o minori possibilità di utilizzo. Il downcycling può prevedere l’uso di sostanze chimiche per il recupero del materiale.

E

ETHICAL FASHION moda etica, settore che si propone di dare impulso allo sviluppo sociale e alla sostenibilità ambientale nel rispetto dei diritti e delle condizioni di lavoro della manodopera impiegata. La moda etica mette al centro la dignità e la tutela di tutte le persone coinvolte lungo l’intera filiera produttiva. 

F

FASHION LEASING via di mezzo tra noleggio e acquisto di vestiti o accessori usati, permette di scegliere un certo numero di capi firmati al mese e, al termine, di riconsegnarli oppure di acquistarne uno (o tutti) a un prezzo decisamente vantaggioso. Gli abiti restituiti rientrano nel circuito dei prestiti.  

FASHION RENTING  indica il noleggio di vestiti oppure di accessori di qualità e prezzo elevato. 

FAST FASHION significa moda veloce. È il settore dell’industria dell’abbigliamento che produce e lancia sul mercato quasi ogni settimana capi ispirati all’alta moda ma destinati a un consumo di massa, dalla qualità spesso scadente e con prezzi contenuti, che invogliano all’acquisto e spingono a rinnovare il guardaroba di continuo. Per mantenere ritmi di produzione elevati a basso costo, l’industria della fast fashion utilizza manodopera sottopagata nei Paesi in via di sviluppo, depaupera grandi quantità di risorse naturali, genera una mole di rifiuti non riciclabili e ha un impatto ambientale molto pesante.  

FSC (FOREST STEWARDSHIP COUNCIL) certificazione volontaria che garantisce una gestione responsabile di foreste e piantagioni. In ambito tessile è sempre più frequente l’utilizzo di tessuti di origine forestale, come le fibre di cellulosa, per esempio viscosa, lyocell, acetato e modal.

G

GREEN FASHION moda verde, sinonimo di moda sostenibile o ecosostenibile, attenta al benessere e alla salute dell’ambiente, ma anche dei lavoratori. Tendenza nata negli anni Novanta e tenuta a battesimo da grandi stilisti che per primi iniziarono a utilizzare  tessuti “eco” nelle loro collezioni, oggi definisce un progetto più ampio che si fonda su modelli produttivi più sostenibili, sull’utilizzo di materiali a basso impatto ambientale, sul  riciclo e sullo sfruttamento degli scarti, ma anche sul maggiore coinvolgimento dei consumatori, che con le loro scelte “verdi” possono influenzare il mercato della moda. 

GOTS (GLOBAL ORGANIC TEXTILE STANDARD) standard internazionale per la produzione sostenibile di indumenti e prodotti tessili, garantisce che il 100% del filato sia composto da fibre naturali ottenute da agricoltura biologica; che non vengano utilizzate sostanze tossiche, dannose e OGM; che siano rispettati i più rigorosi criteri sociali e condizioni di lavoro adeguate; che sia presente un sistema di controllo tracciato lungo tutto il processo produttivo.

GRS (GLOBAL RECYCLED STANDARD) è la più importante certificazione internazionale volontaria per i tessuti riciclati, promossa dall’organizzazione no-profit Textile Exchange con l’obiettivo di incentivare l’impiego di materiali riciclati nel settore tessile. Applicata a un capo di abbigliamento, la GRS assicura che almeno il 20% sia stato realizzato utilizzando cotone, lana, poliestere, poliammide e cuoio riciclati.  

H

HANDMADE artigianale, fatto a mano. Significa che il prodotto è stato realizzato senza l’uso di macchinari o al massimo impiegando quelli più semplici, come le macchine da cucire. 

M

MAN MADE prodotto dall’uomo. Riferito alle fibre indica sia quelle artificiali sia quelle sintetiche. Le fibre artificiali sono ottenute a partire da materie prime rinnovabili (come la cellulosa del legno, da cui per esempio derivano viscosa, acetato e ryon), mentre le fibre sintetiche sono ottenute utilizzando sottoprodotti del petrolio e materiali di origine minerale (per esempio nylon, poliestere, poliammide, acrilico).
 
O

OEKO-TEX® marchio di sicurezza chimica dei prodotti tessili. L’obiettivo di questa certificazione è ridurre l’impatto ambientale della produzione tessile e del cuoio, ma anche escludere che i capi contengano sostanze tossiche, capaci di scatenare reazioni avverse in chi li indossa. 

ORGANICO tessuto realizzato con fibre di origine vegetale o animale, che non ha cioè una derivazione artificiale. Non è sinonimo di biologico: la confusione è legata al fatto che la parola inglese “organic” significa biologico.   

OCS 100 (ORGANIC CONTENT STANDARD) questa certificazione garantisce l’origine biologica del tessuto con cui è stato realizzato un capo, che deve contenere almeno il 95% di fibra biologica certificata.

P

PRE-LOVED aggettivo sinonimo di second-hand. Nella nuova narrazione che punta a incentivare il mercato dell’usato, racconta che quel capo è stato già scelto e amato da qualcuno prima di passare a un nuovo proprietario. Sicuramente dietro c’è un’astuta strategia di marketing, ma anche l'approccio più corretto ai vestiti in una società che punta a diventare davvero più sostenibile anche allungando il più possibile la vita dei prodotti. 

R

RECYCLING la pratica di riciclare, ovvero trasformare un rifiuto per restituirgli valore, convertendolo in un nuovo materiale od oggetto, oppure recuperando energia. 

RESALE vendita di abiti usati. È uno dei business ad aver registrato il maggior successo nel settore, cresciuto 21 volte più velocemente rispetto al mercato dell’abbigliamento tradizionale.

RIGENERARE significa riutilizzare scarti e rifiuti senza distruggerli, per dare vita a prodotti con un valore pari o superiore rispetto agli originali. Rigenerare è un tipo di riciclo che permette al nuovo prodotto di svolgere la stessa funzione del prodotto originario, limitando la produzione di rifiuti.

S

SEASONLESS sono definiti così i capi “senza stagione”, caratterizzati da sovrapposizioni di tessuti, giochi di equilibrio tra materiali più spessi o più leggeri, che permettono di essere utilizzati in ogni periodo dell’anno.

SECOND HAND seconda mano. Il mercato dell’usato nell’abbigliamento è uno degli esempi migliori di economia circolare applicata all’industria della moda. 

SLOW FASHION moda lenta, movimento o tendenza che si oppone all’insostenibile fast fashion. Il concetto di “lento” viene applicato ai tempi di ideazione, lavorazione e consumo di un capo. Valorizza, per esempio, il lavoro lento e accurato degli artigiani,  o i brand di nicchia che producono un po’ meno ma prestando più attenzione alla qualità, che peraltro allunga la vita dei capi. Come i capi della fast fashion incentivano un utilizzo mordi-e-fuggi dei vestiti, rinnovati di continuo anche per la loro qualità scadente, così la slow fashion punta sulla durata dei capi, un po’ come un tempo, quando un maglione si manteneva intonso per anni, a volte per una vita intera. 

SMART CLOTHING letteralmente “abbigliamento intelligente”, in grado di raccogliere, memorizzare e scambiare informazioni da e verso l’ambiente circostante, proprio come un dispositivo IoT. Un vestito può essere reso smart attraverso l’inserimento di dispositivi IoT e/o attraverso la realizzazione di particolari tessuti hi-tech.

SUSTAINABLE FASHION è la moda sostenibile. 

SWAP PARTY
evento informale, di solito organizzato tra amici e conoscenti, durate il quale ci si scambiano capi d’abbigliamento (ma anche altri oggetti, come libri, articoli per la casa eccetera). 

T

TESSUTI PREFERRED sono quelli a basso impatto ambientale, che assicurano più benefici per la natura e per le persone rispetto al loro equivalente convenzionale. 

TRASHION mix tra le parole "trash", ossia rifiuti, e "fashion", moda. Tendenza lanciata negli Usa un paio di anni fa da un giovane designer, sostiene che grazie alla semplice creatività ciò che viene bollato come rifiuto può essere trasformato in una vera opera d’arte. Ottimo esempio di upcycling.

U

UPCYCLING  significa trasformare tessuti e prodotti di scarto in vestiti o accessori con un valore ancora maggiore. È una sorta di riciclo creativo e valorizzante. 

Impegnati a cambiare

Vogliamo costruire insieme una nuova cultura del consumo, dove ogni scelta individuale possa contribuire al benessere collettivo. Noi siamo pronti, ma per farlo abbiamo bisogno anche di te. E questo è solo l'inizio. Partiamo insieme?

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