Lo spreco di cibo è un fenomeno che tutti tocchiamo con mano, letteralmente, quando buttiamo nella spazzatura cibi scaduti o avanzi non consumati. Waste Watcher è un’osservatorio ideato da un gruppo di professori dell’Università di Bologna che aiuta a dare una dimensione analitica alle nostre esperienze di vita vissuta.Stando al loro ultimo rapporto, un italiano su quattro butta via del cibo almeno una volta alla settimana e lo spreco alimentare medio individuale è di circa mezzo kg alla settimana, con frutta, verdura e pane in testa alla classifica degli alimenti più sprecati. Interessante anche il dato mensile, con agosto mese molto più “sprecone” di gennaio. Ovviamente si tratta di un fenomeno che non riguarda solo lo spreco domestico, ma coinvolge tutta la filiera inclusa produzione, distribuzione, vendita e ristorazione, uno spreco che per il 2023 è stato quantificato, per l’Italia, in oltre 4 milioni di tonnellate e 13 miliardi di €.
Come ridurre lo spreco di cibo
Le strategie che, in quanto consumatori possiamo mettere in atto sono numerose: in questo articolo trovate riassunti i principali consigli mentre qui trovate dei suggerimenti per organizzare al meglio la disposizione del cibo nel frigorifero.
Un aiuto ci arriva anche dalla tecnologia, grazie a una serie di app per smartphone che affrontano diverse sfaccettature del problema. Abbiamo analizzato alcune delle più popolari.
Listonic
La lotta agli sprechi alimentari comincia prima ancora di mettere cibo in frigorifero e cioè quando facciamo la spesa. Una spesa ragionata serve per evitare acquisti impulsivi, acquisti di quantità eccessive o di cibo che avevamo già in frigo e la base di una spesa ben programmata è la lista della spesa. Non è indispensabile essere tecnologici: la si può anche fare sul classico foglietto. Oppure, volendo usare il telefono, la si può semplicemente scrivere in una nota oppure, se si manda al supermercato la dolce metà, scrivere ciò che serve via whatsapp o altre app di messaggistica. Esistono però anche app, come Listonic, specificatamente mirate per compilare liste della spesa. Rispetto al semplice “mi scrivo ciò che mi serve su una nota” offre questi vantaggi:
- Gli alimenti più comuni sono già presenti, quindi per compilare la lista basta cliccare sulle voci già elencate o scrivere un paio di lettere. Non parliamo di un risparmio di tempo di ore e ore, ma per un’azione ripetuta spesso nel tempo anche qualche secondo risparmiato è una scocciatura in meno.
- È molto comodo smarcare gli articoli man mano che li si inserisce nel carrello, basta un clic.
- Dalla seconda volta in poi, per creare la lista della spesa basta ricopiare quella precedente e poi aggiungere o togliere gli articoli che non ci interessano. È anche possibile ricopiarla selezionando solo gli articoli acquistati, o solo quelli non acquistati.
- È semplice condividere la lista con altre persone (che devono a loro volta aver installato l’app) e una volta condivisa tutti possono smarcare i prodotti acquistati o aggiungerne nuovi.
Scadenza Prodotti
Perdere di vista la data di scadenza di un cibo che abbiamo nel frigorifero è una delle principali fonti di spreco alimentare e sono svariate le app che si propongono di aiutarci a tenere sott’occhio le date di scadenza, come questa app dal nome molto intuitivo.
Più o meno tutte le app di questo tipo funzionano allo stesso modo: quando stiamo per mettere un alimento in frigo possiamo usare questa app per memorizzare il prodotto e la sua data di scadenza; se lo facciamo con regolarità per tutto ciò che mettiamo nel frigo una rapida occhiata all’app ci permetterà di vedere quali sono i cibi che si stanno avvicinando alla scadenza. In teoria sembra molto utile, ma all’atto pratico c’è un ostacolo non da poco: inserire i prodotti nell’app può essere una scocciatura, specie per chi fa delle spesone “riempi-frigo”. L’inserimento del prodotto è piuttosto rapido e si può fare scansionando il codice a barre, che però riguarda solo il nome del prodotto, mentre la data di scadenza andrà inserita a mano.
Lo stesso dicasi per chi è già molto organizzato per conto suo.
Viceversa, le persone un po’ più disorganizzate nella gestione del proprio frigorifero sono quelle che trarrebbero più beneficio dall’uso di questa app, ma allo stesso tempo sono probabilmente le persone che non la userebbero con la costanza necessaria per renderla davvero utile.
Ad ogni modo l’app è gratuita e fare un tentativo non costa nulla: se ti capita spesso di buttare del cibo perché ha oltrepassato la data di scadenza, può valere la pena fare un tentativo.Da segnalare: l’app si può usare anche per tenere d’occhio le date di scadenza dei farmaci. Poiché questi, rispetto agli alimenti, hanno date di scadenza più lunghe e in genere ne compriamo molto meno, questo aspetto dell’app potrebbe rivelarsi molto utile.
Svuotafrigo
Un’app dal nome che parla da solo, che ci aiuta in una delle attività più utili per combattere gli sprechi alimentari: cucinare con quello che c’è nel frigo. L’idea è semplice e l’esecuzione efficace: si apre il frigo, si guarda cosa c’è, lo si scrive nell’app e questa ci propone una serie di ricette basate sugli ingredienti appena inseriti. Quando ne vediamo una che ci ispira basta cliccare e si verrà mandati su uno dei tanti siti specializzati in ricette per la classica spiegazione dettagliata con ingredienti e istruzioni per prepararla.L’app può anche essere utilizzata come app classica di ricette: basta inserire il nome della ricetta desiderata, oppure farsi guidare dal caso premendo il tasto ispirami. Le ricette proposte si possono filtrare, escludendo determinati ingredienti.
Too Good to Go
Le tre app suddette aiutano a combattere lo spreco alimentare personale. Too Good To Go interviene dall’altro lato del problema: le eccedenze alimentari dei negozi. Il nome dell’app significa all’incirca: troppo buono per essere buttato via.
L’idea alla base dell’app nasce dall’osservazione delle enormi quantità di cibo che ogni giorno in tutto il mondo vengono sprecate, nonostante siano ancora del tutto adatte a essere consumate, perché non più vendibili: cibi confezionati all’ultimo giorno prima della scadenza, cibi freschi rimasti invenduti a fine giornata e cose di questo tipo.
L’app mette in contatto esercenti e consumatori: i primi invece di buttare via il cibo possono ancora guadagnare qualcosa (e diminuiscono anche il costo delle procedure di smaltimento), i secondi compreranno cibo a prezzo molto scontato.
Il funzionamento è molto semplice: bisogna indicare dove ci si trova e selezionare la distanza entro la quale siamo disposti ad andare a fare acquisti. Ovviamente più si ampia il raggio di azione più offerte si troveranno, ma bisognerà poi percorrere quei km in più per andare a ritirare ciò che abbiamo acquistato.
Questo è il punto più importante: a differenza di un normale acquisto, con Too Good To Go non possiamo scegliere ciò che acquisteremo, per il semplice motivo che nemmeno il negozio può sapere in anticipo cosa rimarrà invenduto a fine giornata.
L’acquisto comunque non è totalmente al buio: la tipologia del negozio (pasticceria, fruttivendolo, supermercato…) aiuta a farsi una prima idea di ciò che potremmo trovare nella surprise bag e la breve descrizione che si trova nell’app è di ulteriore aiuto. Dopo di che non resta che affidarsi alla buona sorte. Ma se poi si diventa utilizzatori regolari dell’app il ruolo della dea bendata diminuisce, perché molti esercenti tendono a riempire la suprise bag sempre nello stesso modo.
Il principio è simile a quello della surprise bag, con la differenza che è possibile sapere con maggior precisione cosa si sta acquistando e che il cibo verrà consegnato a casa, come in un qualsiasi acquisto online.
L’altro limite è sempre legato al non poter scegliere ciò che si compra, in questo caso la quantità: se nella surprise bag di un supermercato trovate quattro confezioni di prosciutto che scadono proprio quel giorno (come successo durante una delle nostre prove) e vivete da soli o in due, il risparmio sarà parzialmente vanificato dal fatto che non potrete consumare tutto ciò che vi è stato venduto.