martedì 04 giugno 2024

Cosa chiediamo ai politici che entreranno nel Parlamento UE

L’8 e il 9 giugno abbiamo votato i nostri rappresentanti al Parlamento europeo, laddove cioè si decidono le questioni più importanti in tema di sostenibilità e di diritti fondamentali dei cittadini-consumatori. Le ricordiamo ai nostri candidati insieme alla richiesta di “impegnarsi a cambiare” davvero le cose per assicurare alle generazioni che verranno e al Pianeta un futuro migliore, come vuole l’Agenda 2030 dell’ONU per lo Sviluppo Sostenibile.

Lorenza Resuli
mano inserisce foglio con bandiera europea in un'urna

Queste elezioni europee hanno una valenza particolare, perché nei prossimi anni si gioca la partita più importante per conquistare un futuro più sostenibile a tutti i livelli: etico-sociale, ambientale ed economico (come indicano i famosi criteri ESG, Environmental, Social, Governance). Il tavolo principale di questa grande sfida si trova proprio in Europa. Tutti i candidati lo sanno, tanto è vero che il concetto di “sostenibilità” permea i programmi di tutti i partiti, insieme alla promessa di tutelare i diritti fondamentali dei cittadini, in primis quello alla salute. Promesse, appunto: verranno mantenute? Vigileremo se “l’impegno a cambiare” preso dai nostri politici in campagna elettorale non resterà solo sulla carta, ma troverà uno sbocco concreto.

In quest’ottica, vale la pena ricordare che cosa chiediamo noi a chi porterà la voce dell’Italia in Europa, a prescindere dallo schieramento politico, ma anche a chi governa nel nostro Paese, visto che i programmi europei devono poi materializzarsi a livello nazionale grazie all’opera del Parlamento italiano.

Incentivare l'economia circolare

Riparare, riutilizzare, riciclare: sono i pilastri dell’economia circolare, che punta ad allungare il più possibile il ciclo di vita dei prodotti e a limitare la quantità di rifiuti che finisce nelle discariche. Sì a promuovere e sostenere ogni iniziativa comunitaria che vada in questa direzione.

Difendere la salute

La salute è seriamente minacciata dalle stesse cause dei cambiamenti climatici. Sì a monitorare l'inquinamento e a cercare di ridurlo il più possibile, a sostenere la prevenzione basata su stili di vita più sani e sostenibili, ma anche a lottare contro l'abuso di farmaci e per farmaci innovativi accessibili.

Accelerare sulle energie rinnovabili

La transizione dalle energie fossili a quelle rinnovabili deve andare avanti ed essere incentivata con misure ad hoc. Sì, per esempio, a premiare l’efficienza energetica dei prodotti, a favorire quella degli edifici, ad agevolare l’adozione di energia green a tariffe competitive e la condivisione di quella autoprodotta.

Favorire la mobilità sostenibile

Soprattutto nei grandi centri urbani è fondamentale incentivare con ogni mezzo la mobilità sostenibile, puntando a creare alternative all’auto privata e a favorire il passaggio all’elettrico o all’ibrido. Sì agli investimenti sul trasporto pubblico pulito e all’uso più sicuro delle biciclette, per esempio aumentando le piste ciclabili, e a una viabilità più sicura anche per i pedoni.

Combattere lo spreco alimentare

La lotta contro lo spreco di cibo (59 milioni di tonnellate all’anno solo in Europa) è prioritaria. Sì agli incentivi alle filiere agroalimentari sostenibili, agli investimenti sulle campagne di educazione alimentare per insegnare ai cittadini a evitare lo spreco alimentare (per esempio utilizzando gli scarti), al sostegno di tutte le iniziative che recuperano il cibo avanzato per redistribuirlo laddove ce n’è bisogno.

Sostenere la finanza etica

Le attività finanziarie che non guardano solo al profitto, ma che mettono al centro le persone e l’ambiente vanno promosse e sostenute. Sì ad aiutare i consumatori a individuare, nella gestione dei loro risparmi, i prodotti di investimento etici più convenienti, che siano legati ad autentici progetti di sostenibilità.

Promuovere l'acqua potabile

L’acqua del rubinetto è buona e sicura, riduce gli imballaggi e l’inquinamento da trasporto: deve essere accessibile a tutti. Sì a tutte le iniziative che hanno come obiettivo il risparmio idrico, la tutela della qualità delle acque di superficie e di quelle di fonte.

Combattere il greenwashing

L’impegno concreto delle aziende sulla sostenibilità deve essere premiato, mentre l’ecologia di facciata e le pratiche commerciali scorrette, che esaltano l’aspetto green delle proprie attività per occultarne l’impatto ambientale negativo, vanno smascherate e punite. Sì a controlli più capillari e all’inasprimento delle sanzioni per chi sgarra.

Educare alla sostenibilità

Consumatori e aziende vanno guidati verso scelte, soluzioni e comportamenti sostenibili concreti, all'insegna di un ambientalismo molto pragmatico e non solo di principio. Sì alle campagne che, per esempio, limitano l’uso di prodotti monouso e della plastica usa e getta, o che sostengono sistemi di raccolta efficaci, che promuovono il riciclo e il riuso degli abiti contro la fast fashion, che diffondono i principi del viaggiare responsabile, che incentivano il risparmio idrico ed energetico, nonché la mobilità “dolce”.

Altroconsumo si batte da anni per un mondo più sostenibile, nella convinzione che per fermare il cambiamento climatico e orientare il mercato verso nuovi modelli di sviluppo ognuno debba fare la propria parte. Noi cittadini, “impegnandoci a cambiare” il nostro modo di pensare e di vivere. E chi ci governa, ”impegnandosi a cambiare” le regole e a sorvegliare perché vengano rispettate.

 

Le tappe principali di questo impegno tradotto in azioni concrete sono riassunte nel nostro Manifesto green.

Impegnati a cambiare

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