Mancano pochissimi giorni a Pasqua e si intensifica la corsa all’acquisto dell’uovo migliore. Ma quali sono i criteri per scegliere il miglior uovo di cioccolato. Chiaramente le variabili in gioco sono tantissime, a cominciare dalla qualità del cioccolato (e quindi dagli ingredienti), dal tipo di cioccolato preferito, dall’eventuale necessità di acquistare prodotti per persone intolleranti o allergiche a qualche ingrediente, dai valori nutrizionali, ecc. Sul sito di Altroconsumo abbiamo elaborato una serie di consigli per aiutarvi a scegliere l’uovo migliore. Quando si sceglie un uovo di cioccolato, però, vale la pena considerare anche da dove provengono il cacao e gli altri ingredienti. Perché sempre più aziende puntano su filiere sostenibili e trasparenti, attente all’ambiente e ai diritti dei lavoratori. Impegnarsi a cambiare significa anche andare su questa direzione.
Da dove proviene il cacao del tuo uovo di Pasqua?
La coltivazione del cacao avviene prevalentemente in Ghana, Camerun, Nigeria, Madagascar e Costa d’Avorio. La coltivazione del cacao e la sua lavorazione sono legate a tante questioni di carattere ambientale e sociale come le minacce alla biodiversità dei paesi produttori e ai diritti umani dei coltivatori. I problemi più gravi della produzione del cacao riguardano la deforestazione e il lavoro minorile. Secondo le informazioni condivise dalla Fao (Organizzazione delle Nazioni unite per l’alimentazione e l’agricoltura), nel 2021 il mercato globale del cacao e del cioccolato era valutato oltre 46 miliardi di dollari, ma la maggior parte dei milioni di singoli produttori su piccola scala che dipendono dal cacao per il proprio sostentamento vivono al di sotto della soglia di povertà.
Certificazioni di sostenibilità
Le più diffuse certificazioni etiche/ambientali che possiamo trovare sul cioccolato in vendita in Italia sono Wfto Fair Trade Standard – Altromercato, Fairtrade e Rainforest Alliance. Gli schemi sono simili: tutti includono i principi dell’Organizzazione internazionale del lavoro (Oil) fondamentali, salari dignitosi e prezzi equi. Sul fronte ambientale la più completa è Rainforest Alliance che include diversi criteri come riduzione dell’inquinamento e dei rifiuti, tutela della biodiversità e del clima, ecc. Questi schemi prevedono verifiche (audit) da parte di organismi accreditati. Agricoltura biologica è lo standard (Regolamento Ue 2018/848) che garantisce una produzione agricola con minore uso di agrofarmaci e pratiche per una maggiore tutela della naturale fertilità della terra, delle specie e degli habitat naturali. Non sono inclusi standard sociali ed economici, ma sono previste verifiche da parte di organismi accreditati.
Agricoltura biologica
I prodotti dei Paesi extra-europei, come il cacao, possono essere venduti nell’Ue come prodotti o ingredienti biologici se sono soddisfatte alcune condizioni:
- devono essere conformi a regole di produzione e di controllo del paese terzo riconosciute da un accordo internazionale come equivalenti a quelle in vigore nell’Unione;
- devono avere un certificato emesso dall’autorità o dall’organismo di controllo pertinenti nei paesi terzi che confermi la conformità del prodotto agli standard dell’Unione.
La certificazione garantisce che lungo la filiera di produzione siano intraprese misure di riduzione dell’inquinamento, tutela della biodiversità e del clima e conservazione delle risorse naturali.
Queste sono le marche principali che hanno cioccolato e/o cacao certificato “Agricoltura biologica”, anche abbreviato in Bio, nella propria gamma di prodotti. Alcune offrono anche uova di Pasqua e altri prodotti pasquali di cioccolato.
- Alce Nero
- Altromercato
- Baule Volante
- Cacao Crudo
- Coop Viviverde
- Grezzo Raw Chocolate
- Il Modicanonaturasì
- Orsini
- Probios
- Rapunzel
- Sabadi
- Vanini
- Vivani
- Witor’s
Fairtrade
Fairtrade non è un termine protetto, quindi occorre prestare attenzione: il cioccolato certificato dallo standard Fairtrade International è identificato da un’unica parola in maiuscolo e il simbolo sopra indicato. Il cioccolato che riporta questo logo garantisce che tutti gli ingredienti che sono disponibili con certificazione Fairtrade sono Fairtrade (per esempio tutto il cacao). Il contenuto minimo totale Fairtrade è del 20%, la percentuale effettiva è indicata sul retro della confezione.
In un cioccolato con questo marchio invece, solo l’ingrediente indicato è certificato Fairtrade, mentre gli altri ingredienti non lo sono (anche se esiste la possibilità di acquistarli come Fairtrade)
Per ottenere la certificazione, un produttore deve dimostrare di soddisfare determinati standard sociali e ambientali. Fairtrade certifica sia le aziende agricole che le cooperative di piccoli agricoltori, anche se “cooperative” non significa necessariamente piccole.
Fairtrade prevede un prezzo minimo per il cacao dei produttori certificati quando il prezzo di mercato scende al di sotto di esso, come rete di sicurezza. Ha anche un premio fisso che deve essere pagato in aggiunta al prezzo di mercato. La certificazione, tuttavia, non garantisce il pagamento di questi maggiori prezzi per tutto il cacao dei produttori certificati, è il produttore che deve cercare di vendere i suoi prodotti al prezzo del commercio equo e solidale trovando gli acquirenti. Inoltre, per ottenere la certificazione occorre sostenere un costo che chiaramente incide sui benefici offerti da questo sistema.
Queste sono le marche principali che hanno cioccolato e/o cacao certificato Fairtrade nella propria gamma di prodotti. Alcune offrono anche uova di Pasqua e altri prodotti pasquali come ovetti e coniglietti di cioccolato.
- Alce Nero
- Choco Moment
- Conad
- Coop E Fior Fiore, Viviverde, Solidal
- Easter Moments
- In’s Pascià
- Lidl E Favorina
- Luigi Zaini
- Manner
- Munz
- Only
- Pam & Panorama
- Riegelein
- Van Houten
Altromercato
In Italia il cioccolato Altromercato offre garanzie simili al cioccolato con il logo Fairtrade, la differenza è che è l’intera azienda, che aderisce alla Wfto, l’Organizzazione mondiale per il commercio equo e solidale, a seguire i principi del commercio equo e solidale. Altromercato è un’Impresa Sociale (costituita da organizzazioni di diversa natura come cooperative, consorzi, Enti non commerciali o imprese senza scopo di lucro) ed è la principale realtà di commercio equo solidale in italia.
Nell’offerta di questo brand troviamo uova di Pasqua, oltre a snack e tavolette di cioccolato prodotti con cacao proveniente da filiera etica coltivato in piantagioni sostenibili da diverse zone del mondo. Alcune referenze sono anche certificate Agricoltura biologica.
Rainforest Alliance
Rainforest Alliance è uno schema di certificazione molto più grande di Fairtrade e negli ultimi anni ha assorbito Utz, un altro schema simile. I produttori certificati hanno accesso a formazione su pratiche di coltivazione rispettose del clima e rigenerative che incrementino rendimenti secondo un modello di miglioramento continuo. Dal 2021 sono previsti anche degli schemi di supporto economico: il “differenziale di sostenibilità” (pagamento in contanti aggiuntivo obbligatorio effettuato ai produttori certificati oltre al prezzo di mercato) e gli investimenti per la sostenibilità che sono pagamenti obbligatori in contanti o in natura da parte degli acquirenti allo scopo specifico di aiutare i coltivatori a soddisfare i requisiti di agricoltura sostenibile.
Queste le marche che hanno cioccolato e/o cacao certificato Rainforest Alliance nella propria gamma di prodotti venduti in Italia. Non è detto che tutte offrano anche uova di Pasqua.
- Cachet
- Lidl
- Nestlé Kit Kat e Smarties
Impatto ambientale e imballaggi eco-friendly
L’impatto ambientale dell’uovo di Pasqua è dato principalmente dal cioccolato, per la coltivazione, la lavorazione e il trasporto, ma per una piccola parte anche l’imballaggio ha il suo peso. Per essere eco-friendly possiamo prima di tutto riutilizzare le diverse parti, come raccomandano le linee guida europee per ridurre la quantità di rifiuti che produciamo, e, in secondo luogo, riciclare se possibile o in ogni caso buttare gli imballaggi nel modo corretto, come prevede la legge italiana da qualche anno sono presenti le indicazioni in etichetta.
Ecco come fare:
- Incarto esterno: in genere per le uova più grandi con sorpresa è di plastica colorata o argentata e va nella plastica o nel multimateriale a seconda del comune. L’incarto può essere riutilizzato per impacchettare i regali o per fare dei lavoretti creativi coi bambini, come un collage. Gli incarti degli ovetti più piccoli o dei coniglietti sono in alluminio e si raccolgono con i metalli, a seconda del comune, con la plastica, il vetro o nel multimateriale. Se in stoffa, riutilizzatelo per fare pacchetti o raccoglietelo con la differenziata del tessile insieme agli abiti.
- Nastri e fiocchi: questi materiali sono di tipo misto e non sono in genere riciclabili, si buttano nell’indifferenziata, ma possono essere riutilizzati: raccoglieteli e teneteli da parte per incartare i regali o per fare delle decorazioni.
- Contenitore della sorpresa: sono a forma di uovo, sono fatti in plastica e si raccolgono nella differenziata, quelli più grandi composti da 2 metà separate, possono essere riutilizzati come contenitori per piccoli oggetti, anche per i bambini. Quelli più piccoli, invece, sono poco utilizzabili e possono essere pericolosi se ingeriti accidentalmente, meglio buttarli.
- Supporto dell’uovo: la piccola vaschetta sul fondo della confezione per tenere in piedi l’uovo è fatta in plastica e si raccoglie nella differenziata essendo parte dell’imballaggio, ma può essere riutilizzata come contenitore per la cancelleria, la bigotteria o altre idee creative coi bambini.