mercoledì 12 marzo 2025

Casa green: siamo pronti a fare la nostra parte?

La sostenibilità parte da casa. Ma quanto sono davvero green le abitazioni degli italiani? L’indagine Ipsos per Altroconsumo ci racconta quanto investiamo in efficienza energetica, come scegliamo i mobili e quali piccoli gesti quotidiani possono fare la differenza. Tra desideri ecologici e limiti di spesa, ecco una fotografia aggiornata dell’abitare sostenibile.

Altroabitare
di Lorenza Resuli
coppia sceglie mobili

Italiani, popolo stanziale. Il 75% vive nel luogo in cui è nato e cresciuto e questo non stupisce, in un Paese dove il legame con il territorio e il contesto famigliare sono ancora molto radicati da Nord a Sud. Non ci si allontana più di tanto dai parenti e si è disposti a qualunque sacrificio per comprare casa. Gli italiani, infatti, sono anche un popolo di proprietari. Ben l'80% è padrone dell’abitazione in cui vive, scelta di stabilità e del desiderio di permanenza.

Ma in queste case fortemente volute e spesso arredate ex novo, quanto posto occupa la sostenibilità? È quanto ha verificato l’indagine Italiani, abitazione, arredamento e sostenibilità (scarica qui il dettaglio dei risultati) condotta da Ipsos per Altroconsumo a gennaio 2025, coinvolgendo un campione rappresentativo della popolazione italiana (1.000 cittadini maggiorenni). Quali caratteristiche deve avere, secondo loro, una casa per definirsi "ecosostenibile"? Hanno già messo mano alla loro abitazione per renderla tale? Con quali criteri scelgono larredamento? E quali abitudini quotidiane ritengono prioritarie per ridurre gli sprechi e limitare l'impatto ambientale del luogo in cui trascorrono una buona parte della giornata?

Quanti italiani sono proprietari della casa in cui vivono?

Gli italiani investono nel mattone, ma sono attenti all’ambiente

In un futuro non lontano tutti vivremo in case "green". Abitazioni, cioè, in grado di assicurare la massima efficienza energetica e ridurre al minimo i consumi, azzerando le emissioni dannose e l'impatto ambientale. Oggi siamo ancora molto lontani da questa meta, anche perché l'Italia è un Paese di case vecchie, a volte molto vecchie. L'86% delle abitazioni in cui vivono gli intervistati, per esempio, è stata costruita prima del 2014. Ma gli edifici "stagionati", si sa, ben difficilmente sono efficienti dal punto di vista energetico. Anzi: spesso sono esattamente il contrario, ovvero energivori e costosi in termini economici (bollette salate) e ambientali (emissioni nocive).

Per diventare green, ovvero a risparmio energetico, queste case richiederebbero onerose modifiche strutturali. E dall'indagine arriva un buona notizia: negli ultimi due anni, il 59% degli intervistati ha effettuato vere e proprie ristrutturazioni, interventi strutturali o quantomeno piccoli lavori per migliorare l'efficienza energetica e ridurre l’impatto ambientale della propria casa. Tra gli interventi più gettonati:

● l’installazione di nuovi serramenti, cioè porte e finestre (18%);
● l’installazione di un impianto di aria condizionata (18%);
● l’utilizzo della domotica “sostenibile”, come luci a LED, sensori di movimento, termostati intelligenti, schermature eccetera (11%);
● il rifacimento del cappotto esterno isolante (10%);
● l’impiego di “contatori” e display per avere sempre sotto controllo i consumi (10%);
● il rifacimento dell’impianto elettrico (9%).

Di tutti questi temi e di tanto altro abbiamo parlato nella puntata dedicata ad Altroabitare del podcast Altroché prodotto con Chora Media in cui Francesco Oggiano, Federico Cavallo e Silvia Moroni hanno discusso dell'impatto sull'ambiente e sulla società delle nostre scelte abitative. Ascolta qui la puntata.

 

Efficienza energetica: cosa stanno facendo davvero gli italiani?

Molti italiani, dunque, stanno già investendo per aumentare il risparmio energetico tra le mura domestiche, nella consapevolezza che il pilastro portante di una casa green è proprio l’efficienza energetica. Quali sono, infatti, le caratteristiche più importanti di un’abitazione davvero ecosostenibile?

Per il 46% degli intervistati, la casa green è protetta da infissi e serramenti isolanti, capaci cioè di mantenerla calda d'inverno e fresca in estate, mentre per il 45% è dotata di impianti di energia da fonti rinnovabili, come i pannelli solari o sistemi che sfruttano il vento per generare energia. Secondo il 30% del campione, un requisito fondamentale è l'isolamento della casa tramite un cappotto termico esterno o interno, ma molti (il 29%) sottolineano il ruolo chiave di un riscaldamento autonomo che consenta di regolare la temperatura a seconda delle proprie esigenze.

Solo 2 intervistati su 10, invece, mettono in cima alle caratteristiche della casa ecosostenibile l'utilizzo di materiali a impatto ambientale ridotto, come i mattoni in argilla, la terra cruda, legno certificato, il sughero, il bambù. E ancora meno sono coloro che la vorrebbero progettata e costruita in modo da inserirsi armoniosamente nell'ambiente circostante, rispettando il paesaggio e non compromettendo aree naturali limitrofe.

Caratteristiche di una casa ecosostenibile

Se ai materiali con cui è costruita la casa green viene data una rilevanza limitata, non lo stesso si può dire dei mobili, acquistati dal 65% degli intervistati nelle grandi catene di arredamento per il prezzo conveniente (51%), la varietà dell’offerta (26%), la comodità e la possibilità di arredare tutta la casa in un solo negozio (21%).

Alla domanda: "Secondo te quali caratteristiche devono avere i mobili e le componenti di arredo per essere considerati ecosostenibili?" - dando la possibilità di scegliere "solo" tre caratteristiche - il 38% degli intervistati ha indicato i materiali sostenibili con cui sono costruiti (il legno, il bambù, l'alluminio, la plastica riciclata vernici e colle naturali…). Per il 32%, i mobili green sono quelli progettati e costruiti con materiali di riciclo, oppure recuperando oggetti vecchi o danneggiati che non sarebbero più utilizzati, sfruttando cioè uno dei cardini dell'economia circolare: l’upcycling. Interessante notare che, nella classifica delle caratteristiche dell'arredamento sostenibile, al terzo posto si colloca il costo. I mobili sostenibili, cioè, dovrebbero avere un prezzo accessibile a tutti.

Arredamento sostenibile: un’occasione ancora poso sfruttata

D'altra parte all'arredamento gli italiani ci tengono molto. Quasi il 60% ha comprato una casa completamente vuota, cioè tutta da ammobiliare, e più della metà dichiara di aver acquistato mobili negli ultimi 12 mesi. Secondo quali criteri di scelta? Il prezzo e la qualità la fanno ancora da padroni. Quasi 8 intervistati su 10, infatti, cercano in primis il miglior rapporto qualità-prezzo, il 63% si dice disposto a pagare un prezzo più alto se ha la garanzia che il mobile durerà di più nel tempo e il 57% cerca sempre il massimo della qualità.

E la sostenibilità? Purtroppo resta un criterio ancora secondario. Ecco qualche percentuale illuminante per capire meglio perché la sostenibilità stenta a decollare sul fronte arredamento.

● Il 54% degli intervistati ritiene che l’arredamento sostenibile costi troppo e che solo pochi possano permetterselo.
● Il 38% non crede alle “promesse” di sostenibilità, che sono solo un pretesto per vendere di più e aumentare il prezzo.
● Il 33%, infine, accusa l’arredamento sostenibile di essere una moda per ricchi, per fare gli snob.

Seppur lentamente, però, la sostenibilità si sta facendo strada anche tra armadi, divani e librerie. A far ben sperare è quel 40% di intervistati che sostiene di verificare sempre che i mobili prescelti siano sostenibili e a basso impatto ambientale e quel 41% che dichiara di rivolgersi principalmente a marchi e aziende che certificano il loro impatto sull’ambiente.

Comportamenti quotidiani che fanno la differenza

Gli interventi strutturali per incrementare l'efficienza energetica della casa e ridurre i consumi sono fondamentali per edificare un futuro più green e, in virtù della direttiva europea Case green varata nel maggio 2024, diventeranno presto necessari. Ma non meno importante è lo stile di vita – più o meno sostenibile – che si adotta tra le mura domestiche. Ci sono abitudini, piccoli gesti e comportamenti reiterati più volte al giorno che, moltiplicati per i membri di una famiglia e poi per X famiglie, contribuiscono a ridurre lo spreco e a limitare l'impatto della propria abitazione.

Secondo i nostri intervistati, quali sono le cinque azioni più importanti che si possono compiere sotto il tetto di casa per renderla più sostenibile?

 Per il 66% chiudere il rubinetto quando non si usa l’acqua, per esempio mentre ci si lava i denti o si lavano i piatti.
 Per il 62% fare al meglio la raccolta differenziata in casa (separando plastica, vetro, carta, organico ecc.).
3   Per il 57% utilizzare lampade LED o lampadine a basso consumo al posto di quelle tradizionali.
 Per il 45% tenere la temperatura del riscaldamento un paio di gradi più bassa durante l’inverno.
Per il 44% limitare l’uso della lavatrice cercando di fare il bucato meno spesso e solo quando è a pieno carico.

I comportamenti green più gettonati non riguardano solo il risparmio energetico, dunque, ma anche lo spreco di un bene  prezioso come l’acqua e la raccolta differenziata, fondamentale per non inquinare e per incentivare il riciclo dei materiali. Cinque, semplici azioni che tutti possiamo adottare senza il minimo sacrificio. Pensiamo ai risultati se fossero adottate quotidianamente in tutte le case degli italiani!

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