mercoledì 12 marzo 2025

Come fare bene la raccolta differenziata della carta?

L'Italia ha uno dei tassi di riciclo della carta più alti in Europa, anche grazie all'impegno di noi cittadini. Tuttavia, qualche dubbio resta quando siamo davanti al bidone di carta e cartone: dove vanno carta forno e fazzoletti usati? Ecco le risposte per una raccolta differenziata senza errori e una filiera sostenibile.

di Adelia Piva
balle di carta

L’Italia è tra i Paesi leader in Europa per il riciclo della carta. Il tasso di riciclo degli imballaggi in carta e cartone nel Belpaese ha superato il 90% nel 2023, ben oltre l’obiettivo dell’85% stabilito dall’Unione europea per il 2030. La carta rappresenta una delle componenti più significative nella raccolta differenziata in Italia, seconda solo alla frazione organica (umido).

Nel 2023, il nostro Paese ha raccolto oltre 3,7 milioni di tonnellate di carta e cartone, con un aumento del 2% rispetto al 2022. Sono i dati dell’Ispra - l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca sull’ambiente - che ci dicono anche che la raccolta procapite è pari a 63 kg per abitante all’anno.

L’industria cartaria italiana produce il 10% di tutta la carta prodotta in Europa, siamo primi nella produzione della carta per usi igienico-sanitari e terzi per quella da imballaggio (dati Assocarta).

raccolta differenziata carta

Come funziona il riciclo della carta

Il riciclo della carta in Italia è favorito dalla diffusione capillare sul territorio degli impianti di trattamento e dei bacini di raccolta. Infatti, i rifiuti di carta e cartone che ogni Comune raccoglie sono inviati a 716 impianti di trattamento sparsi capillarmente su tutto il territorio nazionale.  Basti pensare che gli impianti di trattamento hanno una distanza media di soli 16,7 km dai bacini di raccolta. Ed è questa capillarità a favorire il riciclo.

Attualmente l’Italia produce più carta da macero di quanto riesca a riciclare internamente e, quindi, la esporta (2.154.078 tonnellate nel 2023) soprattutto in India (43,4%), Indonesia (15,2%), Vietnam (7,8%) e Austria (6,4%). Dall’altro lato, però, è costretta anche a importare carta da macero più adatta ai processi produttivi delle cartiere italiane che possono avere esigenze specifiche in termini di qualità delle fibre o di composizione del materiale. La importa da Stati Uniti, Francia e Germania (271.721 tonnellate nel 2023).

Ecommerce e delivery spingono la produzione di carta per imballaggi

Negli ultimi anni, il settore del riciclo della carta sta vivendo un cambiamento a livello europeo che vede una conversione dell’industria cartaria dalla produzione di carta grafica (giornali, riviste...) a quella per imballaggio. Un’evoluzione favorita dalla sostituzione degli imballaggi in plastica in diversi settori, dal boom dell’ecommerce e dalla crescente diffusione del delivery. Per questo è cresciuta la domanda di imballaggi in cartone, materiale che può includere una maggiore percentuale di fibre riciclate. I pacchi provenienti dall’ecommerce sono realizzati per lo più in carta riciclata. Gli imballaggi in cartone includono più facilmente fibre di carta riciclata, grazie al colore e spessore necessario per questo prodotto di carta. La destinazione del riciclo della carta è, quindi, per lo più la produzione di cartoncino e cartone ondulato, dove le fibre riciclate vengono utilizzate più facilmente.

Come riconoscere la carta sostenibile?

Per riconoscere la carta prodotta rispettando una gestione sostenibile delle foreste che permetta quindi al legno di rigenerarsi ci si può affidare alla presenza di alcuni marchi rilasciati da enti certificatori, in particolare FSC e PEFC:

ente internazionale senza scopo di lucro che si occupa di tracciare e certificare la sostenibilità ambientale delle filiere e dei materiali provenienti dal legno. La presenza del marchio FSC garantisce che il prodotto ha origine da foreste gestite correttamente e responsabilmente secondo i migliori standard ambientali, sociali ed economici.

Il marchio FSC ha tre varianti: FSC 100% (contiene solo materiale proveniente da foreste certificate); FSC Misto (costituito da almeno il 70% di materiali certificati) e FSC Riciclato (proviene da materiale da riciclo e recupero).

INSERIRE IMMAGINE dei tre MARCHI ?

FSC

logo PEFC

Altri marchi che testimoniano un ridotto impatto ambientale della carta lungo tutto il ciclo produttivo sono i ben noti marchi europei: Ecolabel Ue, Blauer Engel e Nordic Swan.

Carta 100% riciclata? Non è possibile

Se leggete “Carta 100% riciclata” sappiate che è falso. Il 100% di fibre riciclate non è possibile. Infatti, quando si usa carta da macero per la produzione di carta bisogna aggiungere cellulosa vergine nel ciclo produttivo perché la cellulosa della carta da macero ha fibre più corte e meno resistenti delle fibre vergini.

Le linee guida per fare bene la raccolta differenziata

Se il riciclo della carta è un’eccellenza italiana è anche grazie a noi cittadini che facciamo bene la raccolta differenziata. Di sicuro possiamo sempre migliorare il processo di riciclo risolvendo i dubbi che ci vengono quando ci si trova davanti al contenitore di carta e cartone. Come?

Ecco le linee guida generali che danno una bussola per fare bene la raccolta della carta (Comieco – Consorzio Nazionale per il Recupero e il Riciclo degli imballaggi cellulosici):

  • Gli imballaggi con evidenti residui di cibo non vanno nella raccolta differenziata di carta e cartone. Generano cattivi odori e creano problemi nel processo di riciclo. Quindi no al cartone della pizza.
  • Gli scontrini generalmente non vanno gettati con la carta perché i più comuni sono fatti con carte termiche che danno problemi nel processo di riciclo.
  • La carta oleata - come quella usata per avvolgere i formaggi o i salumi o la carta forno - non è riciclabile.
  • I fazzoletti di carta usati vanno buttati nel bidone dell’indifferenziato.
  • La carta sporca di sostanze chimiche come vernici o solventi non è riciclabile.
  • I materiali non cellulosici come punti metallici o nastri adesivi e plastica vanno separati dalla carta. Questo significa che quando arrivano i pacchi dell’e-commerce bisogna avere l’accortezza di liberarli da questi materiali prima di buttarli nel contenitore della carta.
  • Le scatole e gli scatoloni vanno appiattiti e compressi per ridurne il volume.
  • Il sacchetto di plastica o bioplastica usato per portare la carta al bidone non va buttato con la carta.
  • Ogni Comune ha le sue regole: informarsi su quelle in vigore è un dovere di ogni cittadino. Ad esempio, il tetrapak nella maggior parte dei casi va con la carta, ma in alcuni Comuni viene raccolto con il multimateriale.

Qual è il simbolo di riciclo carta?

Non c’è un simbolo che indichi la riciclabilità della carta, ma per ogni imballaggio c’è l’etichetta ambientale che indica dove ciascuna parte dell’imballaggio va buttata. Per legge qualunque prodotto deve essere accompagnato dall'etichetta ambientale, che fornisce precise indicazioni sul corretto smaltimento del packaging. Da controllare sempre e da rispettare alla lettera per non commettere errori nella raccolta differenziata.

I fazzoletti di carta dove li butto? E la carta forno? I dubbi più frequenti

Per una corretta raccolta differenziata della carta, le linee guida generali di Comieco sono un valido punto di riferimento, ma è normale avere ancora qualche dubbio. Vediamo insieme i più comuni e come risolverli.

Carta forno: dove si butta?

La carta forno è una carta oleata progettata per fare da barriera ai grassi ed evitare laboriose pulizie di teglie e pirofile. Per questo motivo, se non indicato diversamente, la carta forno va buttata nella raccolta indifferenziata, non è riciclabile nella carta. Ci sono marche di carta forno certificate “compostabili” e come indicato sulla confezione possono essere smaltite con i rifiuti umidi, come avviene per gli scarti di cucina.

Carta stagnola, dove si butta?

Si chiama carta, ma è fatta di alluminio: non va buttata nel bidone della carta, ma insieme ai metalli o, se molto sporca e contenente residui di cibo, può essere buttata nell’indifferenziato.

Se la carta è sporca, dove si butta?

Se la carta è molto sporca di cibo (non si possono eliminare i residui) va nella raccolta indifferenziata. Se è certificata compostabile va nell’umido. La carta oleata che avvolge la pizza o la focaccia e la carta sporca di pesce va nell’indifferenziata.

Fazzoletti di carta dove si buttano?

I fazzoletti di carta si buttano nella raccolta indifferenziata, non nella carta. La stessa cosa vale per veline, dischetti e salviette struccanti. Infatti, la carta dei fazzoletti è un fibra antispappolo e non va d’accordo con il riciclo della cellulosa.

Tovaglioli di carta: dove si buttano?

Non sono riciclabili nelle cartiere, quindi vanno buttati nella raccolta indifferenziata. I tovaglioli di colore bianco o neutro, senza stampe, leggeri possono essere buttati nella raccolta dell’umido.

Piatti di carta sporchi e bicchierini del caffè, dove si buttano?

Piatti e stoviglie di carta possono essere riciclati con la carta, purché privi di avanzi di cibo.

La carta plastificata, dove si butta?

Nell’indifferenziata, perché se un cartoncino è stato plastificato, non può essere riciclato con la carta, perché questa risulta incollata alla plastica. Da non buttare nel bidone della carta anche i biglietti di tram e bus, carte di credito, carte fedeltà dei negozi perché contengono bande magnetiche o microchip.

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